Tecnologia

Intelligenza Artificiale: 6 Milioni di Lavoratori a Rischio Entro il 2035, il 57% Sono Donne

2025-03-08

Autore: Francesco

Un allarming rapporto di Censis-Confcooperative rivela che, entro il 2035, fino a 6 milioni di posizioni lavorative in Italia potrebbero essere sostituite dall'Intelligenza Artificiale (IA). La maggior parte di queste posizioni a rischio è occupata da donne, rappresentando così una preoccupante tendenza nella parità di genere nel mercato del lavoro.

Sebbene non si tratti di creare panico, è fondamentale monitorare la situazione e prepararsi adeguatamente. Se, da un lato, alcune professioni stanno per scomparire, dall'altro ci sarà un crescente bisogno di competenze innovative legate all'IA.

IA e Lavoro: Chi Rischia Davvero?

Il tema dell'intelligenza artificiale e del lavoro suscita spesso timori, eppure, la realtà è di gran lunga più complessa. L’IA non eliminerà il lavoro umano, ma lo modificherà. Almeno così viene affermato da esperti e autorità nel settore.

Tuttavia, è necessario considerare i settori che subiranno un calo significativo di occupazione. Secondo il report, i settori più vulnerabili includono il commercio, i call center, il settore bancario e gli uffici amministrativi, dove i lavoratori rischiano di essere maggiormente colpiti.

Un dato particolarmente impressionante include la previsione che 6 milioni di posti lavoro saranno "aggrediti" dall’IA entro il 2035, costringendo a pensare anche ai settori in crescita. Tra questi, emergono professioni come: - Cybersecurity e gestione dei dati; - Sviluppatori di IA; - Tecnici della robotica; - Formatori e esperti di reskilling.

Le Donne Sono Più a Rischio di Esclusione

Un aspetto preoccupante del rapporto indica che le donne rappresentano il 57% delle posizioni a rischio. Questo si deve principalmente alla loro presenza nei settori maggiormente automatizzabili, come amministrazione, vendite e servizi. Questa situazione potrebbe aggravare ulteriormente il divario di genere nel lavoro, a meno che non vengano attuate strategie concrete per la formazione e la riconversione professionale.

Ci sono notevoli ostacoli, ad esempio la sotto-rappresentanza delle donne nei settori tecnologici, specialmente nell'informatica e nell'ingegneria, discipline fortemente collegate all'IA. L'unico modo per garantire che l'IA non amplifichi il gender gap è investire in formazione e inclusione. Sono necessari corsi di aggiornamento, incentivi per l'occupazione femminile e politiche di sostegno per chi cerca di riqualificarsi.

Non Tutto è Perduto: Il Lavoro è Ancora Umano

In conclusione, non c'è bisogno di allarmismo. Non tutte le professioni scompariranno; ci saranno sempre ruoli in cui il giudizio umano, l'empatia e la creatività rimarranno fondamentali. Tuttavia, c'è molto da fare per garantire che chi rischia di perdere il proprio lavoro possa aggiornarsi o ritrovare un’occupazione di pari livello. Il vero rischio non è l'IA in sé, ma l'assenza di politiche adeguate per affrontare questi cambiamenti. Per il bene del futuro lavorativo di milioni di persone, è imperativo un approccio proattivo e inclusivo.