Scienza

Inchiesta / Scopriamo come viene controllata l'acqua superficiale in Liguria

2024-11-13

Autore: Luca

Prosegue il nostro approfondimento sull'importanza dell'acqua in Liguria, un tema di grande rilevanza che torna prepotentemente attuale alla luce degli eventi catastrofici che spesso colpiscono la nostra regione. Immagini drammatiche ci giungono da Valencia, che evocano preoccupazioni anche per le nostre coste.

Dopo aver incontrato il professor Rosso, esperto di Idrologia e Costruzioni Idrauliche al Politecnico di Milano, oggi ci concentriamo sull’intervento di Arpal, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che da oltre vent'anni svolge un ruolo cruciale nella sorveglianza delle acque interne. Arpal supporta le istituzioni regionali, provinciali e comunali per garantire un monitoraggio efficace delle risorse idriche della Liguria.

La Regione è responsabile del monitoraggio delle acque superficiali, che comprendono fiumi e laghi, utilizzando le dati raccolti per redigere il Piano di Tutela delle Acque, un documento essenziale per pianificare la gestione e la protezione delle acque nel nostro territorio.

Tali misure derivano dalla Direttiva Europea sulle Acque, una normativa che impone agli stati membri di rispettare specifici standard di qualità e metodologie per la sorveglianza ambientale delle risorse idriche.

In Liguria, sono stati identificati 189 tratti fluviali e 7 laghi, tutti sotto il controllo della Regione. I bacini idrici di dimensioni maggiori vengono monitorati tramite stazioni installate nei principali corsi d'acqua e nei loro affluenti. La maggior parte dei laghi liguri è di origine artificiale e sono stati creati nel XX secolo per usi potabili e idroelettrici.

Per ciascun corpo idrico analizzato, si effettuano valutazioni dettagliate dello stato chimico e ecologico. Il monitoraggio chimico si concentra su circa 100 sostanze potenzialmente pericolose, stabilendo concentrazioni di riferimento che non devono essere superate. Lo stato ecologico, invece, tiene conto di parametri come l’ossigeno disciolto e la presenza di organismi biologici, utilizzando bioindicatori specifici come invertebrati, pesci e fitoplancton.

La rete di monitoraggio comprende oltre 200 punti in cui vengono effettuati campionamenti regolari. La frequenza del monitoraggio varia a seconda del rischio a cui è soggetto il corpo idrico: vi sono controlli annuali per le acque più a rischio e monitoraggi di sorveglianza ogni sei anni per quelle meno critiche. In totale, Arpal esegue ogni anno circa 450 campionamenti delle acque e 400 campionamenti delle comunità biologiche.

Ogni tre anni, la Regione Liguria, con il supporto di Arpal, aggiorna la classificazione chimica ed ecologica dei corsi d’acqua, un'attività fondamentale per garantire la protezione delle risorse idriche e la salute dell’ecosistema. Inoltre, la normativa prevede un monitoraggio aggiuntivo per le acque destinate a usi specifici come la produzione di acqua potabile, raccolte con particolare attenzione per garantire la sicurezza delle fonti idriche.

In totale, Arpal esegue circa 600 campionamenti all'anno distribuiti su 74 punti di monitoraggio per garantire la qualità delle acque destinata al consumo umano. È un impegno costante e cruciale per tutelare la salute pubblica e l'ambiente in Liguria.