
Il vertice Ue approva il riarmo, ma il piano affronta molte sfide. Conclusioni su difesa e migrazioni adottate
2025-03-20
Autore: Francesco
Durante il recente vertice dell'Unione Europea, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato il 'Libro Bianco' sulla difesa dell'UE, intitolato 'Prontezza 2030'. Questo piano mira a rafforzare le capacità militari dell'Europa, includendo investimenti in infrastrutture, mobilità militare e cyber-sicurezza, con un focus su una comunicazione più efficace tra gli Stati membri.
Il Consiglio europeo ha adottato importanti conclusioni riguardo a competitività, migrazioni e difesa. Ma le discussioni tra i leader, in particolare su un nuovo Quadro finanziario pluriennale, non si sono rivelate semplici. Le diverse posizioni politiche degli Stati membri, comprese quelle di nations come Ungheria e Polonia, complicano notevolmente la situazione.
"Il gioco inizia ora" ha dichiarato von der Leyen, sottolineando che, per la prima volta, i 27 Stati membri possono discutere in modo strutturato su tema della difesa. Tuttavia, le divergenze iniziali potrebbero ostacolare il progresso. I leader devono prendere decisioni pratiche per trasformare la strategia in azioni concrete, un passaggio che storicamente ha rivelato le tensioni interne all'UE.
Un punto di consenso tra i leader è l'urgenza di aumentare la prontezza difensiva entro i prossimi cinque anni. La Commissione ha chiesto un'accelerazione dei lavori sulle proposte esistenti e l'attuazione di azioni precedentemente concordate. Nonostante l'ampiezza della questione, vi è una preoccupazione su come evitare che l'UE si perda in lunghe discussioni senza risultati concreti.
Il piano prevede anche la chiusura delle trattative al prossimo Consiglio Europeo di giugno, che coinciderà con il summit della NATO in Olanda. Qui si prevedono discussioni sull'aumento della spesa per la difesa, con indicazioni che potrebbero portare a un obiettivo di spesa del 3% del PIL, una proposta sostenuta dall'ex presidente americano Donald Trump.
La questione del 'buy European' è un altro tema delicato, fortemente sostenuto dalla Francia. La Francia desidera che il mercato della difesa europeo favorisca l'industria interna, portando alla luce confronti sul coinvolgimento delle aziende statunitensi in progetti congiunti, principalmente quelli di difesa aerea e cyber-sicurezza.
Attualmente, non esiste una lista definitiva degli Stati che attiveranno specifiche misure, mentre il dibattito sugli eurobond come strumento per finanziare la difesa sta guadagnando terreno. Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha sottolineato che ci sono segnali di cambiamento anche tra i paesi tradizionalmente restii, e che il clima attuale è favorevole per esplorare nuove opzioni di finanziamento.
In questo contesto, von der Leyen ha avvertito che saranno giorni cruciali per l'Europa, costringendo i leader a considerare ogni opzione disponibile per una difesa collettiva più robusta.