
Il Traumatismo Sociale: Tra Algoritmi e Intelligenza Artificiale
2025-09-15
Autore: Chiara
Il Traumatismo Sociale: Una Riflessione Necessaria
La psicoanalista messinese Donatella Lisciotto esplora il concetto di "traumatismo sociale" insieme al filosofo argentino Miguel Benasayag. In un’epoca dominata dagli algoritmi e dall'intelligenza artificiale, questo fenomeno mette in luce i rischi associati a una società che impone un continuo funzionamento agli individui.
La Colonizzazione dell'Esistenza
Il traumatismo sociale si manifesta in una forma subdola di colonizzazione algoritmica della vita. A differenza dei regimi oppressivi del passato, in cui l'individuo poteva ancora opponersi al regime, oggi non esiste un nemico individualizzabile. La pressione incessante della tecnologia sviluppa una forma di schiavitù silenziosa, dove l'individuo diventa un mero ingranaggio del sistema.
Nuove Dinamiche di Oppressione
Oggi, le persone tendono a voler aderire agli standard imposti dalla tecnologia, cercando addirittura conforto nell’abuso del sistema. La schiavitù algoritmica riporta in auge il neoliberismo, dove l'essere umano perde la sua alterità, riducendo la sua vita a un rumore di fondo.
Il Futuro Incerto
L'incertezza del futuro si riflette in una società caratterizzata da collassi convergenti: economici, politici e culturali. La paura e l'angoscia prevalgono. Le nuove generazioni, sempre più esposte alle richieste performative della vita moderna, mostrano segnali di una dipendenza da competenze digitali che sembrano privarle della capacità di pensare in modo critico.
Intelligenza Artificiale: Un'arma a doppio taglio
Nel suo ultimo libro, Miguel Benasayag affronta i rischi dell’intelligenza artificiale, avvertendo che delegare funzioni cognitive alle macchine rischia di atrofizzare le capacità dell'individuo. È un ciclo pericoloso: senza uno sviluppo parallelo delle nostre capacità mentali, accettiamo passivamente un sistema che ci impoverisce.
Riprendere Possesso del Tempo
In questo contesto, il tempo diventa un concetto cruciale. La differenza tra "prendere tempo" e "perdere tempo" è fondamentale. Le richieste salariali della società ci portano a pensare che produrre sia l'unico modo di esistere. Il ruolo del terapeuta, quindi, si trasforma in un progetto educativo volto a far riappropriare l'individuo del suo tempo.
Rivalutare il Senso del Tragico
È essenziale riscoprire il senso del tragico nella vita. Ogni individuo ha una propria unicità e un certo grado di fallibilità che non deve essere stigmatizzato. Piuttosto, dobbiamo accettare la complessità dell’esistenza, trovando valore nel nostro essere imperfetti.
La Vecchiaia come Ricchezza
La società contemporanea tende a vedere la vecchiaia come una perdita piuttosto che come una risorsa. Tuttavia, gli anziani possono svolgere un ruolo chiave nel preservare la memoria e la narrazione storica. È fondamentale non solo trasmettere informazioni, ma anche rinnovare il legame intergenerazionale.
Un Futuro di Inclusione
Infine, è necessario ripensare l'esclusione sociale legata alla velocità e alla produttività. Se non riusciamo a tenere il passo con le richieste del mondo moderno, ci sentiamo emarginati. Dobbiamo lavorare per creare uno spazio dove tutte le identità possano esistere, riducendo la pressione per conformarsi a un'idea di'efficienza' deumanizzante.
In conclusione, il traumatismo sociale ci chiama a una riflessione profonda sulle nostre vite e le dinamiche che ci circondano, richiedendo interventi consapevoli e inclusivi per costruire un futuro migliore.