Finanze

Il terzo polo bancario prende forma: MPS e Banco BPM in rally in Borsa

2024-11-14

Autore: Giovanni

Il mercato azionario sta reagendo positivamente alla creazione del terzo polo bancario in Italia, un evento che riaccende le speculazioni su possibili fusioni e alleanze nel settore finanziario. L'epilogo di questa trama intrigante è iniziato con l'annuncio della vendita di una quota significativa della Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).

Nelle ultime ore, l'OPA di Banco BPM su Anima Holding ha aggiunto ulteriore frenesia al mercato, coinvolgendo anche MPS già in fermento. La nuova tranche di azioni vendute dal MEF è stata acquisita da Banco BPM e Anima, con l'intesa di investitori come Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio.

Le azioni di Montepaschi hanno iniziato la giornata con un’impennata del 11%, arrivando a 6,112 euro, grazie a volumi di scambio che superano i 17 milioni di azioni in meno di un’ora. Banco BPM ha visto un aumento del 4,5%, scambiando 8,6 milioni di azioni a 7,062 euro.

Il MEF ha venduto il 15% di MPS in un'operazione rapida, raccogliendo 1,1 miliardi di euro dalla vendita di 188.975.176 azioni, registrando un buon premio rispetto ai prezzi di chiusura precedenti. Questa vendita ha ridotto la quota del MEF a un 11,7%.

Il Banco BPM ha comunicato di aver acquisito il 5% di MPS nell'ambito della sua strategia di consolidamento. Questo acquisto non solo rafforza Banco BPM come primo partner commerciale di Anima, ma dimostra anche l’impegno strategico a lungo termine del gruppo.

Anima Holding ha annunciato di aver aumentato la propria partecipazione in MPS dal 1% al 4% con un investimento di circa 219 milioni di euro, sottolineando l'importanza della partnership con la banca senese per il futuro.

Inoltre, anche il Gruppo Caltagirone ha partecipato, acquistando il 3,5% di MPS, riportando in gioco una partecipazione che storicamente ha significato molto per la sua famiglia. Queste acquisizioni alimentano le speculazioni sulla formazione di un nuovo polo bancario in Italia, in un periodo in cui il settore finanziario è sotto un'intensa pressione competitiva.

In sintesi, l'operazione attuale non solo mette in evidenza l'interesse a ricostruire e rafforzare il sistema bancario italiano, ma pone anche interrogativi sulle future dinamiche del mercato, in un contesto di crescente volatilità e opportunità.