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Il Terribile Pestaggio a Robert Brooks: I Video Scioccanti Rivelano un'Orrenda Verità

2024-12-29

Autore: Sofia

Venerdì scorso, la procuratrice generale dello stato di New York, Letitia James, ha reso pubblici video agghiaccianti (si avvisa: il contenuto è estremamente forte) che mostrano un gruppo di agenti penitenziari mentre picchiano brutalmente un uomo afroamericano di 43 anni, Robert Brooks, in una prigione statale. Brooks è morta il 10 dicembre, poche ore dopo l'aggressione subita.

La notizia della sua morte è stata confermata solo il 15 dicembre. Nei giorni successivi, sia la governatrice Kathy Hochul che la famiglia di Brooks hanno descritto i video come «terribili» e «disturbanti». La procuratrice generale ha dichiarato di aver rilasciato i video per garantire trasparenza e responsabilità nei confronti della famiglia di Brooks e dei cittadini di New York.

Robert Brooks, che scontava una pena da 12 anni, era stato trasferito nel carcere Marcy Correctional Facility di Oneida County il 9 dicembre. Lo stesso giorno, gli agenti lo hanno portato nell'infermeria, dove si è poi verificato l'aggressione. Sono stati pubblicati otto video, senza audio, catturati dalle bodycam di quattro agenti presenti. Questi agenti, tutti uomini bianchi, non solo picchiavano Brooks, ma alcuni assistevano senza intervenire, creando una scena di totale indifferenza.

Nei filmati, Brooks è visibile seduto su un lettino, ammanettato e con il volto sanguinante. Gli agenti lo colpiscono ripetutamente alla testa e alle gambe, lo afferrano per il collo, lo calpestano con gli stivali e lo colpiscono with calci brutali. Il Washington Post ha evidenziato che, durante le due ore di registrazione visionate, Brooks non ha mai risposto né provocato gli agenti. In un passaggio inquietante, gli agenti trascinano Brooks contro una finestra, e lui appare sempre più debole fino a perdere i sensi, mentre due agenti tentano di rianimarlo massaggiandogli il petto.

Mentre le indagini continuano, gli agenti e l'infermiera coinvolti sono stati temporaneamente sospesi. Si attendono i risultati dell'autopsia, che è prevista per giovedì, ma al momento non ci sono aggiornamenti. Gli atti della Polizia di Stato segnalano che le prime analisi suggeriscono che la causa della morte sia stata «l’asfissia da compressione del collo» e la «morte causata da azione di terzi».

Questo tragico episodio ha riacceso il dibattito sui diritti umani e sulla brutalità della polizia negli Stati Uniti, richiamando l'attenzione del pubblico e delle organizzazioni per i diritti civili su una questione che continua a provocare indignazione in tutto il paese. La comunità è in attesa di giustizia e chiarezza in un caso che ha scosso le fondamenta della fiducia nella legge e nell'ordine.