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Il missile ipersonico Oreshnik: la doppia faccia della Russia tra tecnologia occidentale e ambizioni militari

2024-12-28

Autore: Chiara

Introduzione

Il missile ipersonico Oreshnik è stato recentemente al centro dell'attenzione internazionale. Presentato da Vladimir Putin come una potentissima arma in grado di colpire anche le nazioni dell'Europa occidentale, la sua produzione è stata rivelata come dipendente da tecnologie occidentali. Questo è emerso da un'inchiesta pubblicata dal Financial Times, il quale ha messo in luce un paradosso inquietante: nonostante le sanzioni, la Russia sfrutta ancora risorse tecnologiche sviluppate all'estero.

Utilizzo e dichiarazioni

Utilizzato per la prima volta contro l'Ucraina un mese fa, Putin ha dichiarato che l'Oreshnik sarà lanciato nuovamente quando Mosca lo riterrà necessario. Secondo il Financial Times, "le aziende russe che producono l'Oreshnik si avvalgono di attrezzature di produzione di alta gamma originarie di paesi come Germania e Giappone". Non è un caso che due importanti istituti russi dedicati all'ingegneria bellica, l'Istituto di tecnologia termica di Mosca (MITT) e il Sozvezdie, abbiano pubblicato recentemente annunci di lavoro per professionisti esperti in tecnologie occidentali avanzate.

Dipendenza tecnologica

La dipendenza dell'industria bellica russa dalle tecnologie occidentali, soprattutto nel campo del controllo numerico computerizzato, è un fatto preoccupante. Questo scenario offre spunti di riflessione su come la Russia stia tentando di sfuggire alle restrizioni imposte dalle sanzioni, cercando di mantenere e persino sviluppare le proprie capacità militari all'avanguardia.

Reazioni del Cremlino

Il Cremlino, attraverso le sue dichiarazioni, ha enfatizzato che l'Oreshnik rappresenta un missile balistico con capacità nucleari, testato ma non ancora operativo. Questa affermazione è vista come una reazione alla concessione data dagli alleati all'Ucraina, in particolare dagli Stati Uniti, riguardante l'uso di missili a lungo raggio che potrebbero portare a un'escalation del conflitto.

Commenti degli esperti

Denys Hutyk, direttore esecutivo del Consiglio per la Sicurezza Economica dell'Ucraina (Escu), ha affermato: "Lo sviluppo dell'Oreshnik dimostra chiaramente quanto il complesso militare-industriale russo sia vulnerabile e dipendente dalla tecnologia occidentale. È fondamentale che i governi occidentali intensifichino gli sforzi per bloccare il trasferimento di queste tecnologie verso la Russia".

Conclusione

La situazione pone domande cruciali su come le sanzioni possano effettivamente modificare le dinamiche di potere globali e se ci siano realmente vie per garantire la sicurezza collettiva, considerando che le ambizioni militari russe non sembrano affievolirsi. Se non si agisce, l'Oreshnik potrebbe rappresentare solo la punta dell'iceberg in un conflitto già complesso e sfidante.