Il governo israeliano si riunisce per approvare l'accordo su Gaza e i rischi aumentano
2025-01-17
Autore: Sofia
Introduzione
Centinaia di camion carichi di aiuti umanitari sono pronti a entrare nella Striscia di Gaza dalla città egiziana di Al-Arish. Questi veicoli, come riportato dall'emittente pubblica egiziana al-Qaera, trasportano generi alimentari, tende e forniture essenziali per la vita dei cittadini di Gaza.
Preparativi per l'ingresso degli aiuti
Intensi preparativi sono in corso da parte delle autorità egiziane per facilitare l'ingresso di questi aiuti attraverso il valico di Rafah, che si prevede possa riaprire nei prossimi giorni. Gli ospedali egiziani nel Sinai settentrionale sono pronti ad accogliere i feriti provenienti dalla Striscia. Tuttavia, nonostante gli sforzi, gli operatori umanitari continuano a esprimere scetticismo: Amande Bazerolle di Medici Senza Frontiere ha sottolineato che la promessa di far entrare 600 camion al giorno non è realistica a causa della devastazione delle infrastrutture. Inoltre, gli aiuti che arrivano a Gaza sono spesso soggetti a saccheggi.
Situazione al valico di Rafah
In questo contesto, le autorità egiziane stanno lavorando per riparare le strutture a Rafah, chiuse per oltre 250 giorni, a seguito di operazioni militari israeliane che hanno compromesso gravemente la sicurezza e l'accesso alla zona. Oltre a Rafah, ieri è stato segnalato il blocco del valico di Kerem Shalom, ostacolando ulteriormente l'ingresso degli aiuti.
Cessate il fuoco e tensioni politiche
Con l'annuncio di un possibile cessate il fuoco, il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen ha dichiarato che si assumerà la piena responsabilità nella Striscia. Tuttavia, il ministro israeliano Itamar Ben Gvir ha espresso forti riserve riguardo all'accordo, avvertendo che il rilascio di terroristi condannati pone seri rischi per la sicurezza. La situazione all'interno del governo israeliano è tesa, con due ministri di ultradestra pronti a dimettersi se l'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi venisse approvato.
Supporto internazionale e speranze
Nel contesto internazionale, l'Unione Europea ha espresso supporto all'accordo come un passo verso una pace duratura e ha pianificato di collaborare per portare aiuti a Gaza. Una lista di 33 ostaggi da rilasciare è stata divulgata, con la speranza di che questa mossa possa alleviare le tensioni. Tra i primi a essere liberati ci sono donne e anziani rapiti, mentre il nostro paese, l'Italia, sta contribuendo con oltre 50 tonnellate di beni di prima necessità diretti a Gaza.
Proteste a Gerusalemme
In risposta all'approvazione dell'accordo, ci sono stati eventi di protesta a Gerusalemme, dove manifestanti si sono scontrati con la polizia, portando a diversi arresti. L'atmosfera nella regione resta tesa e incerta, con la comunità internazionale che osserva da vicino le evoluzioni. Questo accordo potrebbe essere cruciale per garantire un futuro migliore, ma il rischio di incendiarsi nuovamente è molto concreto. La storia di Gaza e le sue sfide non sono ancora finite.