
Il dramma di un migrante espulso per errore: la storia di Kilmar Abrego Garcia
2025-04-07
Autore: Luca
Un caso shock coinvolge Kilmar Abrego Garcia, un migrante espulso dagli Stati Uniti verso El Salvador a causa di un incredibile errore amministrativo, scatenando una battaglia legale tra il governo e un tribunale federale. Abrego Garcia, di origini salvadoregne, viveva regolarmente negli Stati Uniti fino a quando non è stato arrestato il mese scorso, accusato di legami con bande criminali. Attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza in El Salvador, la sua situazione rappresenta un grave imbarazzo per l’amministrazione di Donald Trump.
Abrego Garcia, 29 anni, era arrivo negli Stati Uniti nel 2011 per sfuggire alle minacce delle bande. Si è sposato con una cittadina americana e hanno avuto tre figli, che sono cittadini statunitensi. Nel 2019, dopo essere stato accusato di legami con bande criminali e seguiti da un processo che lo ha scagionato, gli è stato concesso un permesso di soggiorno umanitario, ancora valido al momento del suo arresto.
Il 12 marzo scorso, mentre andava a prendere uno dei suoi figli, è stato nuovamente arrestato dalla polizia di frontiera, che affermava che il suo permesso non era più valido. Documenti giudiziari hanno poi rivelato che questa affermazione era falsa. Abrego Garcia è stato trasferito tra centri di detenzione senza mai avere la possibilità di difendersi davanti a un giudice, una violazione delle procedure legali.
Successivamente è stato imbarcato su un volo verso El Salvador, insieme ad altri migranti, molti dei quali venezuelani. L’amministrazione Trump, contro il parere di un giudice, ha espulso questi migranti con l’accusa di appartenenza a bande criminali. Giunti a El Salvador, i migranti sono stati portati nel CECOT, un carcere noto per le sue dure condizioni. Qui, Abrego Garcia vive in estrema precarietà: persone ammassate, violenze e gravi violazioni dei diritti umani sono all'ordine del giorno.
La moglie di Abrego Garcia ha ricevuto notizie della sua detenzione tramite un video propagandistico dell'amministrazione Trump, dove ha riconosciuto il marito. Nonostante l’ammissione del governo che la sua espulsione fosse un errore, l’amministrazione si rifiuta di riportarlo negli Stati Uniti, sostenendo che ora non si trova più sotto tutela americana.
La giudice Paula Xinis ha ordinato che Abrego Garcia venga riportato negli Stati Uniti, ma il Dipartimento di Giustizia sta facendo di tutto per ritardare l’esecuzione di questo ordine. Le affermazioni del governo sono diventate sempre più contraddittorie e politicamente motivate. A causa della pressione politica, sono circolate accuse infondate secondo cui Abrego Garcia sarebbe un membro delle famigerate bande criminali MS-13.
Il caso ha innescato frustrazione anche tra gli avvocati del governo. Durante un’udienza, uno degli avvocati ha ammesso di non sapere perché Abrego Garcia fosse stato espulso e ha riconosciuto la sua non colpevolezza. Tuttavia, in seguito, il suo avvocato è stato sospeso. La famiglia di Abrego Garcia, da quando è stato rimpatriato, non ha ricevuto sue notizie, lasciandola in un profondo stato di angoscia e incertezze.
La situazione di Kilmar Abrego Garcia non è solo un caso isolato; rappresenta l'inefficienza e le problematiche del sistema di immigrazione statunitense, che continuano a perseguitare innocenti, mentre la battaglia legale si fa sempre più complessa.