Il Cuore a Rischio: Lo Stress Aumenta del 33% le Malattie Cardiovascolari. Ecco i Segnali d'Allerta dell'Infarto
2024-11-16
Autore: Sofia
Che significa davvero ascoltare il nostro cuore? Come possiamo riconoscere quando è in sofferenza e se presenta sintomi premonitori di un infarto? Questi temi sono stati al centro di una conferenza intitolata 'Ascolta il tuo cuore', svoltasi recentemente a Milano presso il Palazzo Giureconsulti, con esperti del settore come la dottoressa Marianna Volpe, responsabile dell’Unità di Riabilitazione Cardiologica dell’Ospedale Irccs San Raffaele, e il dottor Edward Callus, specialista in Psicologia Clinica.
Ogni ora nel mondo, 25 persone perdono la vita a causa di malattie cardiovascolari, rendendole la principale causa di morte tra la popolazione adulta in molte nazioni occidentali. Tuttavia, secondo gli esperti, circa l'80% degli eventi cardiovascolari potrebbero essere prevenuti.
Statistiche allarmanti mostrano che 4 italiani su 10 presentano almeno tre fattori di rischio. Solo nel biennio 2022-2023, la sorveglianza PASSI ha rivelato che circa il 18% della popolazione adulta aveva ricevuto una diagnosi di ipertensione e un numero simile per l’ipercolesterolemia. Inoltre, il 35% degli intervistati risulta sedentario, il 24% è fumatore e il 43% ha un indice di massa corporea superiore a 25. Solo una manciata di persone segue la raccomandazione di consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno.
Riconoscere i segnali d'allerta dell'infarto è fondamentale: il dolore toracico retrosternale, spesso accompagnato da sudorazione e affanno, è un campanello d'allarme che non deve essere ignorato. In caso di sintomi sospetti, chiamare immediatamente il 112 o recarsi al pronto soccorso può davvero salvare vite.
I principali fattori di rischio cardiovascolare comprendono familiarità, fumo, diabete, pressione alta, colesterolo LDL elevato e trigliceridi alti. Molti di questi sono modificabili attraverso cambiamenti nello stile di vita, come smettere di fumare, ridurre il consumo di alcol e mantenere un'alimentazione equilibrata.
Per proteggere il cuore, è fondamentale non solo adottare abitudini più sane, ma anche gestire efficacemente malattie preesistenti. Spesso i pazienti non seguono adeguatamente le terapie prescritte, un comportamento che può rivelarsi pericoloso.
È interessante notare che il rischio di malattie cardiovascolari nelle donne in età fertile è generalmente inferiore rispetto agli uomini, ma diventa paragonabile, o addirittura superiore, durante e dopo la menopausa. La dottoressa Volpe sottolinea che spesso l'infarto nelle donne si manifesta con sintomi atipici, rendendo difficile la diagnosi tempestiva.
In aggiunta, lo stress non deve essere sottovalutato: la ricerca ha dimostrato che lo stress cronico, in particolare quello legato al lavoro, può aumentare di oltre un terzo il rischio di sviluppare malattie cardiache. Ansia e depressione sono anch'essi fattori critici e si auspica che la figura dello psicologo possa essere integrata nei team multidisciplinari per affrontare meglio questi temi.
In conclusione, prestare attenzione alla salute del cuore è vitale, e la prevenzione inizia dalla consapevolezza e dalla cura del proprio stato psicologico.