
Il crollo dei rendimenti europei: un trend destinato a durare?
2025-03-10
Autore: Luca
Lo spread tra i BTp e i Bund decennali è sceso drasticamente a 107 punti base, mentre i rendimenti europei hanno registrato un notevole calo rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso. Attualmente, il rendimento del decennale italiano è al 3,86%, in diminuzione rispetto al 3,90% della sessione precedente. Solo una settimana fa, i rendimenti avevano sfiorato il 4%. È possibile, quindi, che ci sia stato un recupero tecnico dopo un sale-off? Sembrerebbe di sì, in quanto i mercati tendono a reagire in questo modo: quando i prezzi scendono rapidamente, gli investitori approfittano dell’opportunità per entrare nel mercato con rendimenti più elevati.
Il mercato sotto pressione a causa del riarmo europeo
Il calo dei rendimenti è stato in gran parte influenzato dalle recenti notizie riguardanti il riarmo europeo, e in particolare la Germania. Il cancelliere “in pectore” Friedrich Merz sta cercando di formare un governo con i socialdemocratici, puntando su un ambizioso piano di spesa che prevede investimenti in infrastrutture e rafforzamento militare per un totale di 1.000 miliardi di euro nei prossimi 10 anni.
Di fronte a questo scenario, i rendimenti dei Bund tedeschi hanno subito un’impennata, generando preoccupazione tra gli investitori. Infatti, il tasso dei decennali tedeschi ha registrato un aumento di 0,40% in una sola giornata, un evento che non si verificava dagli anni ’90. Tuttavia, per realizzare il piano di Merz, è necessaria una riforma della “Schuldenbremse”, la regola di bilancio che limita il deficit a non oltre lo 0,35% del PIL, norma introdotta nel 2009 dal suo stesso partito.
I Verdi e la necessità di alleanze
Qui entra in gioco la complessità politica della situazione attuale. La modifica della Costituzione tedesca richiede il consenso di due terzi dei membri del Bundestag. Dalla scorsa tornata elettorale di febbraio, i partiti governativi non raggiungono questa soglia e potrebbero aver bisogno di un sostegno esterno. I Verdi, attuali alleati dei socialdemocratici, sono favorevoli a una maggiore flessibilità fiscale, ma il loro appoggio potrebbe non essere sufficiente per superare l'ostacolo del voto.
Merz ha quindi suggerito di convocare d'urgenza l'attuale Bundestag, dove insieme ai socialdemocratici e ai Verdi, si potrebbe raggiungere la maggioranza. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di leader verdi come Katharina Droege e Britta Hasselman indicano una chiara opposizione a tali cambiamenti. La situazione diventa delicata, poiché la leader del partito, Franziska Brantner, ha escluso la possibilità di finanziare i “regali elettorali” delle altre formazioni.
Un futuro incerto: bluff o strategia?
Molti analisti ritengono che i Verdi stiano bluffando, cercando una forma di compromesso per ottenere dei finanziamenti per iniziative ambientali. Attualmente, i sondaggi segnalano un calo del supporto per il loro partito, che potrebbe sprofondare sotto la soglia psicologica della doppia cifra. Dunque, non conviene loro facilitare il compito ai socialdemocratici e alla CDU/CSU.
Possibili sviluppi sul fronte dei rendimenti
Se i Verdi continueranno a opporsi alle proposte di Merz, la sospensione della regola sul debito sarà impraticabile e il clima di incertezza potrebbe tradursi in un'ulteriore caduta dei rendimenti europei. La Germania, pur restando un’economia forte, potrebbe trovarsi in una situazione delicata. Con l’inevitabile aumento degli investimenti pubblici, i mercati potrebbero iniziare un ‘re-pricing’ dei rendimenti, portando a un calo più duraturo di quanto attualmente previsto. Infatti, ci si avvicina alla formazione del secondo governo tedesco più debole dal 1949, rendendo il futuro politico e economico del paese ancor più incerto.