Scienza

Il Chemsex: Una Trappola Mortale che Trasforma in Zombie

2025-03-10

Autore: Giovanni

Il chemsex, o "sesso chimico", rappresenta una delle sfide più insidiose per la comunità LGBTQ+. "La tua vita inizia a deteriorarsi. Devi mangiare, devi dormire e devi andare avanti, ma ciò che desideri davvero è pensare alla prossima volta che ti drogherai", racconta Chris, un nome inventato per proteggere l'identità dell'interessato. Questa pratica implica l'uso di droghe psicoattive durante i rapporti sessuali, con l'intento di intensificare l'esperienza.

Le conseguenze psicologiche di tale comportamento possono essere devastanti. Lo stigma sociale e la paura di essere giudicati contribuiscono a rendere difficile la ricerca di aiuto per chi, come Chris, è diventato schiavo di questa dipendenza. Le strutture di supporto sono spesso insufficienti e l'informazione sui rischi per la salute fisica e mentale è carente.

Chris ha iniziato costantemente a utilizzare sostanze psicoattive dopo essere stato introdotto a questa pratica in un contesto festivo. Inizialmente liberatorio, tutto ciò si è rapidamente trasformato in una spirale di dipendenza, esacerbata da un background di colpevolizzazione riguardo alla sua sessualità.

La psicologa e attivista della salute mentale, Dr. Lucia Bianchi, sottolinea che il chemsex è spesso una via di fuga per coloro che lottano con depressione e ansia. Gli utenti non solo cercano sensazioni estreme, ma spesso sono in cerca di accettazione e fuga da un profondo dolore emotivo. Tuttavia, questo approccio si rivela letale, portando a una dipendenza comportamentalee e fisica.

I rischi associati a queste pratiche sono molteplici. Oltre al rischio di dipendenza da sostanze, l'associazione tra piacere sessuale e uso di droghe può condurre a effetti devastanti sulla salute psicologica. Il portale Infodrug avverte anche che il chemsex è correlato a un maggiore rischio di malattie e infezioni sessualmente trasmissibili, creando un circolo vizioso.

"La tua vita inizia a deteriorarsi. Il lunedì non riesci ad andare a lavorare, e così via, fino a sentirsi completamente sommerso", racconta Chris, spiegando come il chemsex fosse diventato la sua unica via di fuga. "I miei amici mi dicevano che ero diventato uno zombie", aggiunge con rassegnazione.

Ignacio Labayen De Inza, CEO di Controlling Chemsex, afferma che il tabù riguardo al sesso e all'uso di sostanze ha portato a un silenzio preoccupante intorno a questo fenomeno. "Non si sta facendo abbastanza", avverte, evidenziando la necessità di discussioni e risorse adeguate per affrontare l'epidemia di chemsex e offrire supporto a chi ne è vittima.

In un momento storico in cui il dibattito sul sesso e la salute mentale è di fondamentale importanza, è cruciale abbattere le barriere del silenzio e portare alla luce le realtà spaventose del chemsex, al fine di garantire a tutti una vita sessuale sana e liberatoria, lontano da stupefacenti e stigma.