Salute

Il Centenario della Nascita di Basaglia: Una Opportunità Perduta per la Politica Italiana nella Salute Mentale

2024-12-23

Autore: Chiara

Il centenario della nascita di Franco Basaglia, il padre della legge 180 sulla salute mentale, è passato in gran parte inosservato dalla politica italiana. Questo anniversario avrebbe potuto rappresentare un'importante occasione per promuovere una riflessione approfondita in Parlamento e rinnovare gli impegni verso la salute mentale, che resta spesso trascurata. Invece, sono stati organizzati convegni e momenti di nostalgia, ma le azioni concrete rimangono del tutto assenti.

La legge 180, che ha rivoluzionato il sistema psichiatrico italiano quasi 50 anni fa, ha sollevato importanti interrogativi ancora irrisolti. Nonostante l'emergere di nuove sfide legate alla salute mentale, il governo ha rinviato la presentazione di un piano di azione a un futuro indefinito. Innumerevoli annunci di tavoli tecnici e protocolli d'intesa rimangono privi di un’effettiva attuazione, mentre l'urgenza di affrontare i crescenti problemi di salute mentale degli italiani diventa ogni giorno più evidente.

Il dibattito parlamentare sembra stagnare, con l'istituzione dello psicologo delle cure primarie bloccata da mesi. Non manca il consenso verbale da parte di tutte le forze politiche, ma quando è il momento di allocare i fondi necessari per realizzare queste idee, l’atteggiamento cambia drasticamente. La crisi della salute mentale è concreta e tangibile; molti di noi conoscono direttamente l'impatto del disagio mentale nella propria vita o in quella dei propri cari.

Il crescente uso dei social media è stato collegato a vari disturbi mentali, una tematica su cui sono state presentate proposte di legge, ma il loro progresso viene continuamente rimandato. Diversi progetti di riforma della legge Basaglia giacciono dormienti in commissione, e c’è il timore che le eventuali modifiche possano riportarci indietro di un secolo, minando i principi alla base della legge 180.

Ciò che è stato compiuto, come il bonus psicologo, rappresenta solo una goccia nell'oceano delle necessità. Secondo un rapporto dell’ordine degli psicologi, il bonus ha portato a un risparmio economico significativo, ma ciò non risponde minimamente al fabbisogno crescente. Solo l'1% delle persone ha trovato aiuto nel 2024, e il rifinanziamento, pur se leggermente aumentato, è ancora nettamente insufficiente.

Il Partito Democratico ha proposto l'introduzione di uno sportello psicologico nelle scuole, un’iniziativa promettente, ma senza le risorse adeguate rischia di rimanere solo un pio desiderio.

A livello locale, dove alcune regioni hanno iniziato a implementare psicologi di base e progetti pilota come 'A mente libera' a Roma, sembrano sorgere piccole speranze. Tuttavia, la vera sfida è quella di vedere se queste iniziative si tradurranno in risultati tangibili.

Oggi, a un secolo dalla nascita di Basaglia, il suo lascito è in pericolo, e la nostra incapacità di rispondere in modo serio e strutturato alle esigenze di salute mentale fa lentamente crescere un sentimento di impotenza. Se non si agirà ora, il fiore selvatico della salute mentale nella nostra società rischia di appassire definitivamente.