Il braccio di ferro tra Unicredit e Commerzbank: una fusione sempre più lontana?
2024-11-06
Autore: Chiara
Unicredit sta tentando nuovamente di acquisire Commerzbank, ma la situazione sembra complicarsi ulteriormente. Dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, la banca tedesca ha rivelato il lancio di un programma di riacquisto di azioni dal valore di 600 milioni di euro, ottenendo il nulla osta dalla BCE e dall'Autorità di vigilanza finanziaria tedesca per avviare il terzo buyback dell'anno. Questo procedimento non è solo una manovra di valorizzazione delle azioni, ma potrebbe essere un tentativo strategico di ostacolare l'acquisizione da parte di UniCredit, aumentando il valore delle azioni e rendendo così più complicata una potenziale acquisizione.
UniCredit, che ha recentemente acquisito una partecipazione del 9% in Commerzbank, ha avvertito che la sua deadline per l'acquisizione si avvicina: un anno. È chiaro quindi che la mossa di Commerzbank mira a rendere l’operazione complessa per la banca italiana, la quale dovrà dimostrare agli investitori che un simile investimento sarebbe giustificato alla luce dei maggiori costi associati.
In aggiunta, dopo il primo buyback, Commerzbank ha richiesto all'autorità finanziaria l'approvazione per un secondo riacquisto, previsto fino a 400 milioni di euro. Il CEO Bettina Orlopp ha messo in evidenza le potenzialità di crescita dell’istituto, soprattutto nei settori di asset e wealth management e nei prestiti, intendendo espandersi ulteriormente nel segmento Mittelstand, che rappresenta le piccole e medie imprese tedesche.
L'Amministratore Delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha confermato il continuo interesse per Commerzbank durante una recente presentazione ai risultati trimestrali. Orcel ha fatto notare che la distribuzione di parte del capitale in eccesso e l'investimento strategico in Commerzbank non indicano necessariamente un intento di fusione imminente. Ha oltrepassato le preoccupazioni espresse dagli stakeholder, sottolineando la solidità patrimoniale di UniCredit rispetto a Commerzbank e la limitata esposizione ai titoli di Stato italiani.
In merito alle questioni legate all’occupazione, Orcel ha affermato che UniCredit è disponibile a gestire le eventuali difficoltà in modo costruttivo, collaborando con i rappresentanti dei lavoratori. Tuttavia, ha precisato che una fusione non rischierebbe di mettere a repentaglio gli interessi degli stakeholder di Commerzbank, poiché le decisioni rilevanti sono prese in Germania.
Nonostante gli interessi in gioco, Orcel ha avvertito che ci sarà una lunga attesa prima che si arrivi a una conclusione, affermando che le elezioni in Germania e altri fattori rendono difficile un’immediata realizzazione dell’obiettivo. Ha chiarito che UniCredit agirà solo se l'operazione non porterà a una diluizione dei ritorni attesi per gli investitori.
Nel frattempo, Bettina Orlopp ha dichiarato di essere concentrata sull'attuazione della strategia di Commerzbank come istituto indipendente, smentendo la presenza di offerte concrete sul tavolo. Ha evidenziato che l'unica interazione avvenuta finora ha riguardato il dialogo con gli investitori e che l'attenzione attuale dovrebbe rimanere focalizzata sulla creazione di valore.
Il futuro di questa potenziale fusione si tinge di incertezze, e gli sviluppi economici e politici saranno determinanti per gli esiti delle trattative. Con la situazione in continua evoluzione, gli investitori di entrambe le banche rimangono in attesa di nuove dichiarazioni e potenziali decisioni strategiche.