
I piccoli reattori nucleari di Pichetto Fratin? "Il prezzo dell'elettricità resterà elevato": l'allerta dell'Agenzia Internazionale dell'Energia
2025-03-17
Autore: Giovanni
Contrariamente alle speranze di una riduzione delle bollette del 30-40% grazie all'implementazione dei piccoli reattori nucleari, la realtà è più complessa. Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), per rendere realmente competitivi i piccoli reattori modulari (SMR) sostenuti dal governo Meloni e dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, dovremo affrontare livelli di prezzo dell'energia comunque elevati. Questo avviene in uno scenario in cui si potrebbero applicare tecnologie alternative capaci di abbassare i costi, e le prospettive valide non riguardano solo l'Italia, ma si estendono a livello europeo e globale.
L'IEA ha rilasciato un rapporto, "The Path to a New Era for Nuclear Energy", nel quale evidenzia che gli obiettivi di capacità installata nel campo dell'energia nucleare, sebbene promettenti, presentano rischi significativi: le installazioni globali potrebbero arrivare fino a 190 gigawatt entro il 2050, ma ciò non è affatto garantito.
Luigi Ventura, professore di Economia Politica all'Università La Sapienza di Roma, ha sottolineato che le condizioni necessarie per raggiungere questi livelli sono molto difficili da implementare. Tuttavia, il governo continua a puntare sulla nucleare come una soluzione economica, affermando che i piccoli reattori potrebbero finalmente abbattere i costi delle bollette.
Va notato che l'IEA prevede che, in base alle attuali politiche, la capacità totale degli SMR potrebbe raggiungere solo 40 gigawatt entro il 2050, pur in presenza di un potenziale maggiore se dovessero essere attuati gli opportuni interventi politici.
Il rapporto evidenzia anche un incremento notevole degli investimenti nel settore, da attuali meno di 5 miliardi di dollari a 25 miliardi entro il 2030, con un totale di 670 miliardi di dollari entro il 2050. Tuttavia, gli stessi analisti avvertono che tali dati non possono essere considerati certi senza un impegno politico costante e innovazione.
Se i costi di costruzione degli SMR venissero abbattuti, l'energia potrebbe diventare competitiva anche rispetto a quella prodotta da fonti rinnovabili.
Particolarmente rilevante è la questione del costo dell'energia. L'IEA ha confrontato i costi di produzione dell'energia da nucleare rispetto alle fonti rinnovabili negli Stati Uniti, nell'Unione Europea e in Cina. Si stima che i costi di produzione per gli SMR si aggirino tra 115 e 130 dollari per megawattora, rendendoli meno competitivi rispetto a solare ed eolico, i quali oscillano tra 30 e 75 dollari a megawattora a seconda delle tecnologie utilizzate.
La questione si complica ulteriormente, poiché l'alta intensità di capitale delle centrali nucleari richiede un prezzo dell'elettricità mantenuto a livelli elevati per garantire la loro redditività. L'IEA avverte che i prezzi dell'energia, che sono sotto pressione a causa dell'aumento delle capacità rinnovabili e del gas naturale, potrebbero compromettere la sostenibilità economica delle centrali nucleari, rendendo necessari interventi governativi per garantire condizioni di mercato favorevoli per questa tecnologia.
Alcuni esperti si interrogano sui possibili sviluppi futuri. Se i governi continueranno a proteggere i mercati dell'energia nucleare, rinviando così gli investimenti necessari nelle rinnovabili, si rischia di creare una situazione insostenibile a lungo termine, vanificando opportunità di sviluppo economico attraverso risorse energetiche a costi più bassi. È fondamentale che il governo prenda in considerazione un approccio equilibrato che non solo favorisca la nucleare, ma che sostenga anche le energie rinnovabili, garantendo un futuro energetico sostenibile ed economicamente vantaggioso per tutti.