Salute

«Ho l'Alzheimer a 41 anni, ma i primi sintomi si sono manifestati tempo fa: pensavo fossero dovuti a stress e stanchezza»

2025-03-11

Autore: Giulia

Fraser, un insegnante e ricercatore australiano, ha condiviso la sua esperienza in un video su YouTube, rivelando la sua diagnosi di Alzheimer a soli 41 anni. Questa malattia neurodegenerativa altererà profondamente la sua vita. Ha raccontato che i primi segnali si erano manifestati tre anni prima, quando aveva 38 anni.

Contrariamente alle aspettative comuni, non ha avvertito all’inizio una chiara perdita di memoria, ma ha notato un cambiamento impercettibile nel suo comportamento e nelle sue capacità cognitive. "Non riuscivo più a seguire le conversazioni come prima," ha spiegato Fraser, mettendo in evidenza come avesse inizialmente attribuito queste difficoltà a stress e affaticamento.

Il primo campanello d’allarme è arrivato mentre guardava un film. Non riusciva a ricordare di averlo già visto solo un mese prima, e l’ha scoperto grazie alla sua compagna. "Da quel momento ho iniziato a preoccuparmi," ha raccontato, rivelando il suo stato d’animo.

Il secondo segnale preoccupante è avvenuto quando Fraser si è completamente dimenticato che sua figlia era uscita per andare al cinema con le amiche. Non vedendola a casa, ha cominciato a cercarla in preda al panico, chiamando il suo telefono. "Quando mi ha risposto dicendo: ‘Papà, sono appena uscita dal cinema, ti avevo avvisato,’ ho realizzato quanto fosse grave la situazione," ha aggiunto.

Dopo questi episodi, Fraser ha deciso di consultare dei medici per scoprire la causa delle sue difficoltà. Gli esami hanno confermato la diagnosi di Alzheimer.

La vita quotidiana è cambiata drasticamente per Fraser. Ha descritto l'Alzheimer come una condizione che porta a una carenza di concentrazione: "È come avere la mente offuscata, non riesci mai a focalizzarti, e ti senti costantemente confuso." La sua storia mette in luce non solo la lotta personale con la malattia, ma anche l'importanza di riconoscere i segnali e cercare aiuto quando necessario.

Nonostante la diagnosi, Fraser ha deciso di non arrendersi: sta lavorando a un progetto per sensibilizzare il pubblico sull'Alzheimer e su come affrontare la malattia. È fondamentale che la società inizi a parlarne, per sconfiggere il tabù che circonda queste esperienze e aiutare chi vive situazioni simili.

L'attenzione sulla ricerca è altresì cruciale. Recentemente, alcuni ricercatori italiani hanno scoperto un nuovo gene associato all'Alzheimer, legato a rare mutazioni genetiche e al suo collegamento con la depressione. Questi sviluppi potrebbero portare a nuove terapie e trattamenti in futuro.

Fraser è un esempio di coraggio e resilienza, e la sua storia serve da monito per tutti noi: non trascurare i segnali del proprio corpo e concedersi il tempo per chiedere aiuto quando se ne ha bisogno.