“Ho imparato dalle difficoltà”: Jannik Sinner racconta il suo viaggio tra trionfi e sfide
2024-12-04
Autore: Matteo
In un'intervista rilasciata a Esquire Australia, poco prima della storica vittoria alle ATP Finals, Jannik Sinner ha condiviso le sue esperienze in un'annata straordinaria, contrassegnata dalla conquista di due titoli Slam e dal raggiungimento del primo posto nel ranking mondiale. Tuttavia, non sono mancati momenti di grande difficoltà che hanno messo alla prova il giovane tennista.
Sinner si presenta come un atleta maturo, capace di trasformare le avversità in opportunità di crescita. Il suo percorso è stato caratterizzato da una continua evoluzione sia nella tecnica di gioco che a livello personale, rendendolo un campione completo e consapevole delle proprie capacità.
La Battaglia Contro il Doping: Notti Insonni e Ansia
“È stato un periodo estremamente difficile per me, non avevo la possibilità di parlare con nessuno. Non sapevo a chi rivolgermi per sfogarmi o chiedere aiuto,” ha rivelato Sinner, mostrando una vulnerabilità disarmante. “Le persone che mi conoscevano capivano che c'era qualcosa di sbagliato. Passavo notti in bianco perché, anche se eri certo della tua innocenza, sapevi che la situazione era molto complicata.”
Ritornero sulle scene tennistiche è stato altrettanto difficile: “A Wimbledon mi sentivo inibito. Anche a Cincinnati, durante gli allenamenti, mi tormentavo con pensieri su come mi percepivano gli altri.” In questo frangente, ha compreso il valore delle vere amicizie.
Evoluzione Tecnica e la Metafora dello Chef
“Ho fatto enormi progressi quest’anno, sia mentalmente che fisicamente,” ha dichiarato Sinner, utilizzando una metafora legata alle sue origini culinarie. “Essendo figlio di uno chef, so che non si riesce a creare un piatto eccellente in pochi minuti. Serve studio, pratica e tentativi. Solo così si può raggiungere un risultato finale soddisfacente.”
Parlando della sua evoluzione tattica, Sinner ha affermato: “Quando Simone Vagnozzi è entrato nel mio team, mi ha inondato di informazioni per la partita. Inizialmente, ero sopraffatto. Mi ha suggerito di usare lo slice, ma non sapevo come eseguirlo tecnicamente. Ci sono voluti cambiamenti significativi, ma adesso mi sento più sicuro.”
Imparare dai Rivali
“Il mio stile di gioco è un mix di solidità e aggressività. La difesa non è mai stata il mio forte e cerco di evitarla,” ha ammesso Sinner. “Il mio gioco è versatile, ma devo migliorare a rete. Medvedev è stato un insegnante fantastico per me: non avevo mai giocato serve and volley, ma l’ho dovuto fare contro di lui per avere una chance di vittoria. Ogni scontro con un avversario offre una lezione preziosa: la vera domanda è: ‘Come riesco a entrare nella testa del mio rivale?’”
Gestione Mentale e Obiettivi futuri
“Ho imparato ad accettarmi e a conoscermi meglio,” ha detto Sinner parlando del suo lavoro con lo psicologo sportivo Riccardo Ceccarelli. “In passato, perdevo partite a causa di sprechi di energie, crampi e fastidi. Riconoscere i miei errori mi ha permesso di progredire.”
Guardando al futuro, Sinner si mostra realistico: “Nella finale degli US Open, il mio servizio non è stato all'altezza. C'è ancora tanto margine di miglioramento. Sono convinto che, per quanto tu ti alleni, ci saranno sempre giornate negative. L'importante è saper variare i colpi, sentirsi sicuri a rete, lavorare sulla volé e sviluppare un feeling più profondo con la palla.”
Con un simile approccio, il giovane tennista si prepara a continuare a scrivere la sua storia nel mondo del tennis, lasciando tutti con il fiato sospeso per le sue prossime mosse.