
Hanno trovato il suo suono: grazie a questo riusciranno a riprodursi più in fretta
2025-03-16
Autore: Sofia
Un progetto straordinario dell’Università di Padova sta cercando di riportare in vita le barriere coralline, ecosistemi fondamentali che ospitano una ricca biodiversità. Si stima che queste formazioni coralline siano casa per migliaia di specie di pesci e organismi marini, rendendole una delle risorse più preziose del nostro pianeta.
Le barriere coralline si sviluppano principalmente nelle regioni tropicali, dove le temperature dell'acqua sono ottimali, variando tra 18°C e 30°C. Tuttavia, l’incremento delle temperature dovuto al riscaldamento globale e altre minacce ambientali hanno portato a una crisi allarmante per queste meraviglie naturali.
La salute delle barriere coralline è fortemente minacciata da fattori come le malattie di origine biologica, l'acidificazione dell'acqua e l'ingresso di specie aliene che competono con le specie locali. Questa situazione è ulteriormente aggravata dall'inquinamento causato dalle attività umane.
Per contrastare queste problematiche, l’artista Marco Barotti ha avviato un innovativo esperimento subacqueo. Realizzando installazioni sonore che riproducono suoni allegri e chiacchiericci oceanici, Barotti intende attrarre specie marine verso le barriere coralline in un tentativo di favorire il ripopolamento, contrastando così il fenomeno dello sbiancamento. L'intervento si è svolto nelle acque cristalline delle Maldive, in collaborazione con l'Università di Padova, che sostiene fortemente il progetto di conservazione.
Nelle immediate vicinanze dell'isola di Feridhoo, sono stati utilizzati idrofoni per monitorare le aree in salute e quelle più colpite dalla morte dei coralli. L’idea è nata dopo che Barotti ha preso visione di uno studio pubblicato su Nature Communications nel 2019, dimostrando come l'emulazione del suono naturale delle barriere sane possa incentivare il ripopolamento.
Il progetto, conosciuto come Coral Sonic Resilience, sfrutta ingegnose idee interdisciplinari: biologi e artisti stanno collaborando per realizzare installazioni sottomarine uniche. Queste comprendono scheletri in carbonato di calcio e ceramica dotati di altoparlanti alimentati da pannelli solari, progettati da esperti del Politecnico di Torino.
Nel 2024 continuerà il monitoraggio, analizzando quattro siti con suoni riprodotti artificialmente e quattro senza. I risultati di questa ricerca potrebbero offrire spunti rivoluzionari per la salvaguardia delle barriere coralline in tutto il mondo. La scoperta di come il suono possa influenzare positivamente l’ecosistema ha il potenziale di cambiare radicalmente il nostro approccio alla conservazione ambientale!