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Guerra Israele - Hamas: Novità del 6 novembre sui fronti Libano e Iran. LIVE

2024-11-06

Autore: Luca

Il conflitto tra Israele e Hamas continua a intensificarsi con gravi ripercussioni in tutta la regione. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente congratulato Donald Trump per la sua rielezione, ritenendo che segni una "forte ripresa della grande alleanza" con Israele. In un contesto di crescenti tensioni, la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, ha dichiarato che la strategia iraniana non cambia a prescindere da chi sia il presidente degli Stati Uniti.

Netanyahu ha anche sostituito il ministro della Difesa Gallant con Katz, in seguito a forti proteste in piazza che hanno visto scontri tra la polizia e manifestanti a Gerusalemme. Oggi, l'Assemblea Generale dell'Onu si riunirà per discutere le recenti azioni israeliane contro l'Unrwa, l'agenzia di soccorso dei rifugiati palestinesi, accusata di subire una grave messa al bando.

I report indicano che la situazione in Libano non è migliore, con oltre 2.600 vittime libanesi dal 23 settembre a causa degli attacchi israeliani. Nella notte, Hezbollah ha lanciato circa 120 razzi contro Israele, colpendo anche obiettivi vicino all'aeroporto di Tel Aviv. In risposta, l'esercito israeliano ha intensificato i raid aerei in Libano, portando a decine di vittime tra i civili, specialmente nella città di Baalbek, che ha visto almeno 30 morti.

Un alto funzionario di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato in un discorso che il gruppo è pronto a una guerra prolungata, evidenziando che nessun luogo in Israele è al sicuro dai loro attacchi. A nulla valgono le congratulazioni tra Trump e Netanyahu; per Hezbollah, le elezioni americane non alterano la loro determinazione.

In un drammatico appello, i familiari degli ostaggi di Hamas hanno chiesto a Trump di garantire la loro liberazione, sottolineando che la crisi degli ostaggi deve rimanere una priorità assoluta. Nel frattempo, la crisi umanitaria a Gaza continua a deteriorarsi, con un aumento delle nascite premature e delle morti materne, spingendo le agenzie internazionali a chiedere un intervento urgente.

La situazione richiede un'attenzione globale, vista la spirale di violenza e le sue gravissime conseguenze umanitarie, sottolineando la necessità di un intervento diplomatico immediato. In attesa di sviluppi, continueremo a monitorare la situazione.