Mondo

Guerra Israele - Hamas: Notizie dell'oggi 25 marzo sul conflitto a Gaza

2025-03-26

Autore: Alessandra

Le proteste contro Hamas a Gaza continuano a crescere. Decine di residenti a Khan Younis, nel sud della Striscia, hanno partecipato a manifestazioni urlando "Fuori Hamas", segnando la terza protesta in poche ore. Mahmoud Abbas, consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese, ha dichiarato alla televisione saudita al Hadath che queste manifestazioni rappresentano un grido della popolazione contro le politiche di Hamas, suggerendo una soluzione che prevede il ripristino del controllo dell'ANP sulla Striscia.

Nel frattempo, Israele sta valutando un piano militare per riprendere il controllo su Gaza, territorio da cui si era ritirato oltre vent'anni fa. Secondo il Financial Times, l'opzione di un'occupazione militare israeliana sta guadagnando credibilità, specialmente dopo il ritorno dell'ex presidente Donald Trump al potere. "La scorsa amministrazione voleva porre fine alla guerra, Trump vuole che la vinciamo", ha affermato un funzionario israeliano in forma anonima.

In Siria, l'offensiva israeliana nel sud-ovest continua. Recenti attacchi hanno provocato la morte di sette persone nei pressi del villaggio di Koaya, lungo il fiume Yarmuk. L’IDF ha dichiarato di aver colpito le capacità militari di Hamas, specificamente in basi siriane come Tadmur e T4.

In una svolta positiva, il regista palestinese Hamdan Ballal, noto per il documentario vincitore dell'Oscar "No Other Land", è stato rilasciato dopo un arresto avvenuto durante scontri tra coloni israeliani e palestinesi a Susya, in Cisgiordania. Ballal ha riportato ferite e ha denunciato violenze durante la detenzione, secondo quanto riferito dalla sua avvocato.

Le manifestazioni nella Striscia di Gaza stanno attirando l'attenzione anche a Ramallah. "Queste proteste rappresentano il desiderio della popolazione di liberarsi dell'oppressione di Hamas" ha continuato Abbas. La situazione è critica: gli sfollati di Gaza stanno vivendo una crisi senza precedenti, con manifestazioni di rabbia che si sono propagate attraverso diversi campi profughi, chiedendo cibo e condizioni di vita dignitose.

Un'altra emergenza si profila con la situazione umanitaria che sta degenerando rapidamente. Oxfam ha lanciato un appello per un nuovo cessate il fuoco, avvertendo che oltre 1 milione di sfollati rischia di fronteggiare la fame. La popolazione sta vivendo privazioni gravi in un contesto già pesante, aggravato dalla mancanza di elettricità e forniture alimentari. I gruppi umanitari segnalano che dopo 42 giorni di cessate il fuoco, l'aiuto umanitario era finalmente iniziato a entrare nella Striscia, ma ora il flusso si è interrotto nuovamente, mettendo in pericolo la vita di centinaia di migliaia di persone. La comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per prevenire una catastrofe umanitaria.