Guerra Israele - Hamas, le ultime notizie sul conflitto a Gaza. LIVE
2025-01-28
Autore: Giovanni
Oggi 28 gennaio, la situazione a Gaza continua a essere critica. Un fiume di sfollati palestinesi, circa 300 mila secondo Hamas, hanno fatto ritorno nel nord della Striscia di Gaza, ma la loro gioia è offuscata dalle rovine che incontrano lungo il cammino, mentre le truppe israeliane rimangono in allerta per qualsiasi insidia. Si prevede un nuovo scambio di ostaggi, già atteso per giovedì. Il recente video dell'ostaggio Arbel ha suscitato ulteriore tensione, dopo che la sua liberazione avvenuta sabato scorso ha ovviamente interrotto il flusso verso il nord. Recentemente, otto dei 33 ostaggi della jihad sono morti.
In un'iniziativa a lungo attesa, la missione Eubam dell'Unione Europea al valico di Rafah è stata riattivata diciotto anni dopo il suo fermo. Il ministro degli Esteri italiano Tajani ha definito questa missione "di grande importanza, anche simbolica".
In Cisgiordania, l'operazione Muro di Ferro è stata lanciata dal primo ministro Netanyahu per affrontare ciò che viene definito "l'asse iraniano". Le truppe israeliane hanno condotto operazioni a Jenin, arrestando decine di presunti terroristi. Le notizie sulla sicurezza nella regione rimangono preoccupanti, con un incremento delle tensioni e dei combattimenti.
Un'importante novità è rappresentata dal ponte aereo umanitario avviato dalla Giordania, che prevede otto giorni di aiuti medici e alimentari per Gaza. Sedici elicotteri, tra cui due italiani, hanno già iniziato le consegne, segnando l'arrivo dei primi aiuti dal 19 gennaio, data della scadenza dell'accordo di cessate il fuoco. Questi aiuti saranno distribuiti attraverso il crossing di Qarara nella regione di Khan Younis. Il portavoce del governo giordano ha fornito dettagli del piano, sottolineando l'intenzione di alleviare le sofferenze dei milioni di sfollati.
Durante un recente colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso le sue condoglianze per le vittime dell'Olocausto, accogliendo con favore il rilascio degli ostaggi e sottolineando l'importanza di garantire una pace duratura.
In Siria, il ministro della Difesa israeliano ha dichiarato che l'esercito rimarrà nella zona di sicurezza vicino al monte Hermon per un tempo indefinito, mentre le operazioni di difesa continuano nel sud del Libano. Le tensioni rimangono elevate, con recenti scontri che hanno portato alla morte di almeno 26 persone tra la popolazione civile.
Nel contesto internazionale, il ministro degli Esteri iraniano ha proposto provocatoriamente il trasferimento dei cittadini israeliani in Groenlandia, in un commento diretto alle recenti dichiarazioni statunitensi su Gaza. La situazione in Cisgiordania è stata definita da esperti di diritti umani come un'escalation pericolosa contro i palestinesi, un chiaro segnale della continua repressione da parte di Israele.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato la necessità di sostenere il processo di pace in Medioriente, auspicando che l'attuale tregua possa portare a una vera distensione tra le parti.
Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha confermato che il valico di Rafah riaprirà completamente a breve, mentre i preparativi sul lato palestinese proseguono. Le recenti affermazioni di Trump riguardanti la "pulizia" di Gaza hanno suscitato forti reazioni in Iran, dove la leadership condanna tale visione come un tentativo di cancellazione coloniale della Palestina.
In un contesto di crescente tensione, il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, ha dichiarato che la resistenza di Gaza ha messo in ginocchio le forze sioniste, mentre il governo iraniano ha categorizzato le pressioni politiche statunitensi come manovre inefficaci per spingere i palestinesi ad abbandonare la propria terra.