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Guerra Israele - Hamas: aggiornamenti sul conflitto in Libano e Iran, 6 novembre 2023

2024-11-07

Autore: Chiara

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha congratulato Donald Trump per la sua vittoria alle elezioni negli Stati Uniti, sottolineando che segna una rinascita della storica alleanza tra i due Paesi. La pietra miliare dell'elezione di Trump è vista da Netanyahu come un'opportunità per rafforzare le relazioni tra Israele e America, specialmente in un momento di intensa pressione internazionale.

Tuttavia, la reazione di Hamas è stata chiara: il gruppo islamico ha chiesto la fine del "cieco sostegno" a Israele, il che suggerisce un possibile aumento delle tensioni. In risposta, la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, ha affermato che, indipendentemente da chi sarà presidente degli Stati Uniti, i piani iraniani sono già stati predisposti. Questo commento è un chiaro indizio della determinazione di Teheran di mantenere la sua posizione nel conflitto.

Recentemente, Netanyahu ha rimosso il ministro della Difesa Yoav Gallant, sostituendolo con Israel Katz, il quale si trova nella posizione di dover affrontare le crescenti proteste in Israele. Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Gerusalemme, sfidando la polizia e chiedendo che il governo fermi la guerra e lavori per il rilascio degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.

Sulle tensioni in Libano, il ministero della Salute libanese ha riferito che almeno 40 persone sono state uccise in attacchi israeliani nei pressi di Baalbek, una città storica nel Libano orientale. Soccorritori sono impegnati nella ricerca di sopravvissuti tra le macerie, mentre l'Iran continua a potenziare il suo arsenale militare, compresi droni e missili ipersonici.

Hezbollah ha rivendicato diverse operazioni contro le forze israeliane, tra cui l'attacco con droni a una base militare vicino a Tel Aviv. Questi sviluppi preoccupano ulteriormente la regione, con possibili ripercussioni su scala più ampia.

Il panorama rimane teso, con Netanyahu che esprime un certo sollievo dopo la vittoria di Trump, mentre la comunità internazionale continua a monitorare la situazione con apprensione. In mezzo a questa escalazione, l'idea di una risoluzione pacifica sembra sempre più lontana.