Guerra di Israele: Ultimi sviluppi tra Hamas e Siria (4 gennaio)
2025-01-04
Autore: Chiara
Hamas ha recentemente diffuso un video inquietante in cui appare la soldatessa ostaggio Liri Albag, 19 anni, confermando che è ancora in vita. In questo video, che dura tre minuti e mezzo, Albag parla di essere stata detenuta per oltre 450 giorni. Originariamente rapita il 7 ottobre insieme ad altre sei persone, Albag, che prestava servizio a Nahal Oz, continua a rappresentare una delle tante vittime del conflitto in corso.
In un segnale di apertura diplomatica, i ministri degli Esteri europeo Baerbock e Barrot hanno incontrato il nuovo capo siriano al-Jolani a Damasco, con l'Alta rappresentante dell'Ue Kallas che ha sottolineato l'importanza di richiedere garanzie per la stabilità nella regione.
La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava ulteriormente, con la protezione civile palestinese che riporta almeno 31 morti a causa dei raid aerei israeliani. Tra le vittime degli attacchi in Gaza City, si segnala la tragica morte di 11 persone, inclusi 7 bambini. Le notizie di bombardamenti su civili stanno suscitando crescente indignazione, portando migliaia di persone a scendere in piazza a Tel Aviv per richiedere la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi. I manifestanti hanno accusato il governo di Netanyahu di non aver fatto abbastanza per salvare le vittime innocenti del conflitto.
Mentre il presidente siriano Bashar al-Assad si trova ora a Mosca in esilio, il suo regime è stato fortemente contestato dai gruppi ribelli, alcuni dei quali hanno legami con la Turchia. Alcuni report indicano che le forze di Assad abbiano subito pesanti perdite e che ci siano state celebrazioni tra i sostenitori dei ribelli in diverse città siriane.
Hezbollah, il potente gruppo libanese, ha lanciato avvertimenti contro Israele riguardo le violazioni del cessate il fuoco, sottolineando che sono pronti a rispondere prima del termine di 60 giorni stabilito per il ritiro dell'esercito israeliano dal Libano. L'atmosfera di tensione è palpabile nella regione, con accuse reciproche tra le forze coinvolte.
Recentemente, l'aviazione israeliana ha intensificato i bombardamenti su Gaza, mirano a obiettivi ritenuti operativi di Hamas e colpendo anche le rotte di aiuti umanitari. Almeno quattro persone sono state uccise in attacchi mirati su campi profughi, mentre il governo israeliano ha ribadito che gli attacchi non impatteranno sugli aiuti umanitari.
La famiglia di Liri Albag ha espresso la sua angoscia per il suo stato e ha esortato le autorità israeliane a prendere decisioni immediate per riportarla a casa, sottolineando l'urgenza della situazione. Successivamente, quattro manifestanti sono stati arrestati durante una protesta a Gerusalemme per richiedere il rilascio degli ostaggi.
Mentre Hamas continua a diffondere video come quello di Liri Albag, il dibattito pubblico si intensifica, con numerose manifestazioni in tutto il paese e pressioni crescenti sui leader politici per agire rapidamente. La comunità ebraica e le famiglie degli ostaggi stanno lanciando appelli accorati per una soluzione, avvertendo che ogni giorno passato in detenzione aumenta il rischio mortale per coloro che sono ancora tenuti prigionieri.