Nazionale

Grande Novità per i Senza Dimora in Italia: Il Diritto al Medico di Base!

2024-11-07

Autore: Chiara

Mercoledì 6 novembre, il Senato italiano ha fatto un passo significativo per tutelare il diritto alla salute, approvando all'unanimità una legge che garantirà l'accesso al medico di base per le persone senza fissa dimora. Questa storica decisione, proposta dal deputato Marco Furfaro del Partito Democratico, è frutto di anni di attivismo e denuncia di una situazione che escludeva oltre 100.000 cittadini vulnerabili dal sistema sanitario nazionale.

Fino ad ora, per accedere ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale, era necessario avere un indirizzo di residenza, creando un'ulteriore barriera per chi vive in condizioni di precarietà. Le persone senza fissa dimora si trovavano quindi in una spirale di esclusione, costretti a fingere un indirizzo o a sopportare un'inefficienza sistematica.

Il nuovo provvedimento non solo consentirà a queste persone di iscriversi alle liste delle aziende sanitarie locali (ASL), ma ha anche istituito un fondo di un milione di euro all’anno per il 2025 e 2026, finanziando un programma sperimentale da attuare nelle 14 città metropolitane d'Italia. Una vera e propria rivoluzione nel mondo della sanità pubblica!

Antonio Mumolo, presidente dell'associazione Avvocato di Strada, ha lodato l'approvazione della legge, sottolineando che rappresenta un grande passo avanti nella lotta per i diritti dei più vulnerabili. Questo combattente per la giustizia sociale ha da sempre sostenuto l’esigenza di garantire assistenza sanitaria a tutti, indipendentemente dal loro stato abitativo.

Con questo provvedimento, l'Italia dimostra di compiere progressi significativi nella lotta contro l'emarginazione sociale e l'ineguaglianza. Non solo le persone senza fissa dimora potranno finalmente ricevere cure e assistenza sanitarie adeguate, ma il paese si avvia verso una maggiore inclusione sociale. Si tratta di un cambiamento che può segnare un'importante evoluzione nel modo in cui vengono trattate le fasce più vulnerabili della popolazione.

Questa legge è un appello alla solidarietà e un segnale concreto che i diritti umani non possono essere ignorati. Resta quindi da vedere come verrà messa in pratica questa iniziativa e se rappresenterà un modello replicabile anche nel resto d'Europa.