Tecnologia

Google Rivela: Il Web Aperto è in Caduta Libera!

2025-09-09

Autore: Francesco

Negli ultimi mesi, Google ha fatto di tutto per rassicurare il mondo: "Il web è in ottima salute!" ha dichiarato, sostenendo che l'arrivo dell'intelligenza artificiale non stesse intaccando il traffico online. Tuttavia, recentemente un documento legale emerso negli Stati Uniti ha scosso le basi di questa narrativa positiva: Google ha ammesso che "il web aperto è già in rapido declino".

Causa Legale e Rivelazioni Sconvolgenti

Questa rivelazione arriva nel contesto di una causa intentata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che chiede la scissione della divisione pubblicitaria di Google, considerata una potenza dominante nel settore. Secondo i legali dell'azienda, una tale mossa non solo sarebbe dannosa, ma accelererebbe l'erosione del web aperto, penalizzando editori e siti che dipendono ancora dai ricavi pubblicitari tradizionali.

Un Ecosistema in Evoluzione

Nella memoria legale, Google avverte che l'ecosistema pubblicitario sta subendo rapidi cambiamenti, con l'emergere di formati alternativi come la pubblicità su smart TV e nel settore retail. Questi formati attirano sempre più investitori e rappresentano una preoccupazione crescente per il web aperto.

Il Malessere degli Editori

La frase incriminata è stata interpretata come un chiaro segnale delle difficoltà che molti editori indipendenti stanno affrontando. Cambiamenti negli algoritmi di ricerca e l'ascesa di chatbot basati su AI stanno riducendo la necessità di cliccare sui link, causando un netto calo del traffico per diversi editori.

Le Contraddizioni di Google

Nonostante queste gravissime ammissioni, Google cerca di minimizzare il proprio messaggio. Una portavoce ha dichiarato che le osservazioni riguardavano il calo della pubblicità sul web, non l'intero ecosistema di Internet, indicando solo un trasferimento delle risorse pubblicitarie verso altri canali.

Dichiarazioni in Contrasto

Tuttavia, la contraddizione con le dichiarazioni pubbliche dei dirigenti di Google è palpabile. Solo a maggio, il CEO Sundar Pichai proclamava che il traffico verso i publisher era in crescita, sostenendo che la diversificazione delle fonti stesse favorendo una distribuzione più ampia.

Anche Nick Fox, vicepresidente della divisione Knowledge, aveva parlato di un web "in piena salute", mentre Liz Reid, responsabile di Search, citava dati interni per sostenere che i clic erano rimasti "sostanzialmente stabili". Ora, in tribunale, Google sembra voler apparire meno forte, evidenziando criticità che in altre occasioni ha cercato di ridimensionare.