Tecnologia

Google in pericolo: il DOJ chiede lo smembramento di Chrome e Android?

2025-03-10

Autore: Luca

La battaglia legale tra il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e Google sta entrando in una fase decisiva e accesa. Recentemente, il DOJ ha presentato un nuovo documento al giudice federale Amit Mehta, nel quale ribadisce la sua richiesta di smembrare Google, imponendo alla multinazionale di Mountain View di vendere il suo browser web Chrome e, potenzialmente, anche il sistema operativo Android. Questa mossa è legata alla persistenza di una posizione monopolistica sul mercato, come affermato dal New York Times.

Il Dipartimento di Giustizia ha descritto Google come un "Golia economico" che ha negato agli utenti la "libertà di scelta nel mercato", un valore cruciale per qualsiasi economia sana. Per ripristinare la concorrenza, il DOJ ha sottolineato la necessità di vendere Chrome, dando così spazio a nuovi concorrenti nel campo della ricerca online.

Non si tratta solo di Chrome. Il DOJ suggerisce anche di rivedere le pratiche commerciali di Android o, in alternativa, di imporre la vendita del sistema operativo. Ciò segna un cambio di strategia rispetto alle proposte precedenti, abbandonando l'idea di una soluzione meno drastica.

Questo è un tema che ha radici profonde nella politica e nella società americana. Sotto l'amministrazione Trump, vi erano stati segnali di un possibile allentamento delle regolamentazioni tecnologiche, ma la nuova amministrazione sembra determinata a mantenere una linea dura nei confronti delle big tech. Mentre il presidente ha rivisto alcune regolazioni, la minaccia di un'ulteriore regolamentazione rimane un strumento per ottenere risultati, specialmente contro colossi come Google.

Tuttavia, il DOJ mostra anche qualche apertura. Ha dichiarato di non opporsi a che Google continui a pagare Apple per servizi non collegati alla ricerca, e ha revocato la richiesta che chiedeva a Google di fermare gli investimenti nell'intelligenza artificiale. Invece, si chiede che l'azienda informi i funzionari federali e statali prima di compiere investimenti significativi in questo campo.

La risposta di Google non è tardata. Un portavoce dell'azienda ha affermato che la proposta del DOJ va "ben oltre quanto stabilito dal tribunale e rischia di danneggiare i consumatori, l'economia e la sicurezza nazionale". In risposta, Google ha presentato una controproposta che, sebbene non preveda la cessione di Chrome, richiede limiti alle tipologie di accordi commerciali che l'azienda può stipulare, come il divieto di obbligare i produttori di smartphone a preinstallare altri software Google insieme a Google Play.

Questa questione legale si snoda in un momento cruciale per il futuro del mercato tecnologico. La prossima udienza fissata per aprile sarà fondamentale per stabilire il destino di Google e la sua influenza nel settore. Inoltre, la questione solleva anche interrogativi su come aziende rivali, come Apple, saranno influenzate, considerando che anche essa possiede un sistema operativo e un browser. Il dibattito è acceso e gli sviluppi futuri promettono di catturare l'attenzione di tutti gli appassionati di tecnologia e diritto.