Franco Adriatici: il politico leghista delle ronde di Voghera in procinto di affrontare un processo per omicidio volontario
2024-11-07
Autore: Giovanni
La giudice ha accertato che Massimo Adriatici ha seguito Younes El Bossettaoui prima di sparargli, mostrando segni di ostilità. La legittima difesa non è stata riconosciuta.
La tragica serata del 21 luglio 2021, in piazza Meardi a Voghera, ha visto l’ex assessore alla sicurezza della Lega, Massimo Adriatici, coinvolto in un incidente fatale. Nonostante la richiesta della procura di una pena di 3 anni e 6 mesi, la giudice delle indagini preliminari Valentina Nevoso ha stabilito che Adriatici non ha agito in legittima difesa e ora dovrà affrontare un processo per omicidio volontario. La vittima, Younes El Bossettaoui, un uomo di origine marocchina, era noto per la sua presenza nei bar locali.
LE MANOVRE DI ADRIATICI
Secondo le indagini, Adriatici ha pedinato El Bossettaoui per dodici minuti prima di essere aggredito. Quando il marocchino lo ha colpito, Adriatici aveva la possibilità di reagire in modo meno letale. La giudice ha evidenziato che Adriatici avrebbe potuto sparare contro il suolo o utilizzare la pistola come oggetto contundente, piuttosto che mirare alla zona mortale del corpo.
LE RISPOSTE DELLE FORZE DELL'ORDINE
Non solo, ma appare chiaro che Adriatici abbia anche ritardato l'arrivo delle forze dell'ordine, posizionandosi volontariamente in una situazione di pericolo. La giudice ha ribadito che, date le circostanze, un comportamento più prudente avrebbe potuto evitare l’inevitabile escalation del conflitto.
UN'ATTITUDINE DISTACCATA
Dopo la sparatoria, Adriatici ha mantenuto un atteggiamento freddo, contattando amici e ex colleghi per discutere dell’accaduto. La sua risposta, pur dichiarandosi in stato di shock, è risultata poco empatica nei confronti di Younes, definito durante un interrogatorio come 'il problema di Voghera'.
UN DIBATTITO SULLA SICUREZZA E L'OSTILITÀ SOCIALE
Questo caso ha acceso un dibattito acceso sulla sicurezza pubblica in Italia e sull’asserita crescente ostilità nei confronti di migranti e persone vulnerabili. Adriatici non è il solo a fare ronde per le strade, un fenomeno che ha suscitato polemiche e preoccupazioni sui diritti umani. La società italiana si interroga sulla vera natura della sicurezza e sulla responsabilità personale nei confronti della violenza.
Resta da vedere come si evolverà la situazione legale di Adriatici e quale sarà l'impatto di questo caso sulla comunità locale e oltre.