Nazionale

Firenze Commemorates the 1966 Flood: 'The City Found Itself with Mud to Its Throat'

2024-11-04

Autore: Chiara

Oggi, 4 novembre, Firenze ha commemorato il tragico evento dell'alluvione del 1966, quando le acque dell'Arno inondarono la città. Il cinquantottesimo anniversario è stato inaugurato presso il cimitero di San Felice a Ema, dove è stata deposta una corona di alloro sulla tomba di Carlo Maggiorelli, l'operaio dell'acquedotto dell'Anconella, che perse la vita mentre vigilava sugli impianti.

In un momento toccante, le vittime dell’alluvione sono state ricordate anche a Settignano, dove sono stati onorati i nomi di Marina Ripari e Leonardo Sottile.

Presso il cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, i fiorentini hanno reso omaggio a tutti coloro che hanno subito a causa della calamità, deporre una corona di alloro in loro memoria. Alla Basilica di Santa Croce, una messa è stata celebrata in onore delle vittime, con la partecipazione del gonfalone di Firenze e della sindaca Sara Funaro, la quale ha anche lanciato una corona di alloro nell'Arno dal ponte alle Grazie. "È un onore rappresentare l'amministrazione comunale in un giorno così significativo," ha dichiarato Funaro. "Il 4 novembre 1966 ha spezzato vite e storie, la nostra città si è trovata col fango alla gola".

Funaro ha anche condiviso un ricordo personale del suo nonno Piero Bargellini, sindaco durante l'alluvione, sottolineando l'importanza del suo operato: "Bargellini sarà sempre ricordato come il sindaco dell'alluvione, che ha coordinato instancabilmente gli sforzi per i soccorsi e la ricostruzione, lavorando senza sosta e attirando l'attenzione del mondo su questa tragedia".

In un appello alla consapevolezza, la sindaca ha affermato: "Dobbiamo prendere coscienza dell'importanza di modificare alcune soluzioni urbanistiche per prevenire futuri disastri. È fondamentale prestare attenzione alla fase costruttiva della nostra città". Nel pomeriggio, in Consiglio comunale, avrà luogo una comunicazione dedicata al drammatico evento del 4 novembre 1966.

La memoria di quel giorno resta viva, non solo per i fiorentini, ma per tutti coloro che si sono mobilitati in un momento di disperazione, contribuendo a risollevare Firenze e preparandola a un futuro più sicuro. Fino ad oggi, le lezioni apprese dai tragici eventi dell'alluvione continuano a guidare l'urbanistica e la preparazione della città per affrontare nuove sfide ambientali.