Salute

Fentanyl e dolore: gli anestesisti avvertono: "La disinformazione uccide più del farmaco"

2025-01-22

Autore: Giovanni

Dopo le recenti dichiarazioni del coreografo Luca Tommassini sull'uso del fentanyl – ampiamente riportate dai media – la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha ritenuto fondamentale fare chiarezza. Tommassini ha definito il fentanyl 'la droga peggiore perché è legale', un’affermazione che potrebbe generare disinformazione e paure nei pazienti trattati con questo oppioide, dimenticando il suo importante ruolo terapeutico nella gestione del dolore.

Secondo il Global Risk Report 2024 del World Economic Forum, la disinformazione è oggi una delle principali minacce globali, particolarmente nel settore sanitario. La SIAARTI è preoccupata che affermazioni così allarmistiche possano contribuire a questo fenomeno.

Gli esperti chiariscono che, se utilizzato secondo protocolli rigorosi e sotto supervisione di professionisti qualificati, il fentanyl è un essenziale strumento terapeutico per il controllo del dolore acuto e cronico. Elena Bignami, presidente di SIAARTI, evidenzia come una narrazione diffusa e allarmistica sul fentanyl possa disincentivare i pazienti dall'accedere a trattamenti salvavita. È cruciale capire la differenza tra uso terapeutico regolamentato e abuso illegale.

Silvia Natoli, Responsabile dell'Area Culturale Dolore e Cure Palliative di SIAARTI, sottolinea che demonizzare questo farmaco sia controproducente, poiché penalizza il trattamento del dolore e compromette la qualità della vita di molti pazienti. Il fentanyl di cui parla Tommassini non proviene dal circuito sanitario legittimo, ma è prodotto illegalmente in laboratori clandestini, impuro e a rischio di sovradosaggio.

La crescente diffusione di notizie fuorvianti mette in evidenza quanto sia necessario un approccio strutturato alla comunicazione sanitaria. Silvia De Rosa, Responsabile del Comitato di Comunicazione di SIAARTI, afferma che giornalisti e influencer devono consultare esperti prima di affrontare argomenti così delicati. È fondamentale promuovere una cultura della salute basata su dati validi.

Episodi di disinformazione come quello sul fentanyl evidenziano l'urgenza di un impegno collettivo per preservare la fiducia nelle istituzioni sanitarie. SIAARTI ribadisce il suo impegno nella promozione di un'informazione sanitaria corretta e invita professionisti della salute e media a collaborare per combattere la diffusione di notizie infondate. Non lasciare che la disinformazione ti faccia paura: affrontiamo insieme il tema del dolore e delle terapie che possono salvarci la vita!