
Eric Schmidt: Il Futuro dei Data Center è nello Spazio!
2025-05-11
Autore: Francesco
Eric Schmidt Ritorna, ma con un Piano da Sci-fi!
Ricordi Eric Schmidt? Per anni è stato il simbolo di Google, il capitano che ha guidato la nave in mezzo al tempestoso mare del boom tecnologico del 2000. Oggi, però, ha deciso di cambiare non solo settore ma addirittura pianeta: il suo nuovo obiettivo è portare i data center… nello spazio!
La Rivoluzione Energetica Spaziale
Questo non è un semplice sogno di fantascienza. Schmidt, ora a capo di Relativity Space, azienda aerospaziale appena acquisita, ha un piano concreto. La motivazione? L’espansione vertiginosa dell’intelligenza artificiale generativa sta consumando energia a ritmi allarmanti. Durante un intervento al Congresso USA, ha rivelato che entro il 2030 i data center americani potrebbero necessitare di ben 67 gigawatt in più rispetto ad oggi. Per farti un’idea, una centrale nucleare produce un solo gigawatt!
Inseguire il Sole: La Soluzione Spaziale
Ecco perché l’idea di Schmidt è così audace: sfruttare l’energia solare al di sopra delle nuvole, in un ambiente privo di ostacoli come nuvole e tramonti. Immagina server orbitanti alimentati costantemente dal sole, capaci di alleggerire il carico sulla rete elettrica terrestre e garantire il funzionamento delle nostre intelligenze artificiali senza interruzioni.
Un Razzo Innovativo per un Progetto Ambizioso
Per rendere tutto questo possibile, Relativity Space sta progettando il razzo Terran R. Gigante, parzialmente riutilizzabile e stampato in 3D, sarà in grado di trasportare fino a 33.500 chili in orbita: un autentico colosso!
Le Sfide: Prontezza e Sostenibilità
Tuttavia, le sfide non mancano. Nessuno ha mai realizzato un data center nello spazio. Non sappiamo come gestirli, mantenerli freschi o garantire efficienza in condizioni così estreme. E, diciamolo chiaramente, se l’AI rallentasse la sua crescita, potrebbero sorgere dubbi su tutto questo fervente sviluppo.
Uno Sguardo al Futuro
Ma Schmidt sembra fiducioso: per prevenire un collasso energetico sulla Terra, dobbiamo alzare gli occhi verso il cielo. Chissà, tra qualche anno il nostro cloud potrebbe davvero essere… sopra le nuvole!