Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha lanciato un avvertimento chiaro riguardo alla situazione in Siria, affermando: "Non permetteremo la disintegrazione della Siria o la distruzione della sua struttura unitaria. Se vedremo un rischio in questo senso, prenderemo rapidamente le misure necessarie". Queste dichiarazioni fanno riferimento alle ambizioni autonomiste delle aree del nord della Siria, dove le forze curde, considerate terroriste da Ankara, hanno preso il controllo.

Erdogan ha sottolineato la determinazione della Turchia a combattere qualsiasi tentativo di separatismo, riferendosi esplicitamente a precedenti scontri: "Così come abbiamo seppellito nelle trincee da loro scavate quelli che hanno perseguito l'autonomia, se coloro che hanno le stesse intenzioni emergeranno oggi pagheranno un caro prezzo". Questo messaggio arriva in un periodo di crescente tensione nella regione, in cui le dinamiche geopolitiche si stanno complicando ulteriormente a causa dell'influenza di potenze esterne, come gli Stati Uniti e la Russia, che hanno interessi divergenti in Siria.

Erdogan, nel suo discorso, ha enfatizzato non solo la sicurezza interna della Turchia ma anche la stabilità dell'intera regione. Analisti avvertono che le azioni della Turchia potrebbero inasprire ulteriormente le già delicate relazioni con i gruppi curdi e con i paesi coinvolti nel conflitto siriano. Questo scenario potrebbe portare a nuove escalation militari, rendendo la situazione nel paese mediorientale ancora più instabile.