Venerdì, ad Haiti, si è assistito all'arrivo di 75 soldati inviati dall'Honduras e 8 da El Salvador. Questi militari si uniranno alla missione internazionale voluta per fermare le bande criminali che hanno preso il controllo di gran parte della capitale, Port-au-Prince. Questa iniziativa, sostenuta dall'ONU e dagli Stati Uniti, è guidata dal Kenya, che ha già inviato centinaia di poliziotti. In aggiunta a queste forze, già sul territorio si trovano 24 soldati e agenti di polizia giamaicani e due del Belize.

Le bande criminali hanno aumentato la loro potenza a partire dall'assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021. Questo tragico evento ha innescato una crisi vitale nel paese. Nel 2024, per evitare l'arrivo della missione di sicurezza internazionale, le bande hanno impedito al primo ministro Ariel Henry di fare ritorno in patria dopo un viaggio all'estero, costringendolo infine alle dimissioni. Dal quel momento, la situazione è degenerata, con le bande che hanno preso il controllo di vari quartieri della capitale, perpetrando massacri e atti di violenza contro la popolazione innocente. Le loro azioni hanno devastato la vita economica, politica e sociale del paese.

L'intervento internazionale rappresenta dunque una risposta urgente a una crisi che ha raggiunto livelli senza precedenti. Con l'ausilio di forze straniere, la popolazione spera di ripristinare la sicurezza e la stabilità necessarie per ricostruire una società lacerata dalla violenza. Tuttavia, affronteranno una lotta ardua contro bande ben organizzate e armate, che hanno dimostrato una crescente abilità nel mantenere il controllo attraverso la paura e la violenza.