Le elezioni presidenziali americane del 2024 non si limitano a una battaglia fra Donald Trump e Kamala Harris; esse rappresentano un crocevia cruciale per il futuro politico degli Stati Uniti. I risultati non solo determineranno il nuovo presidente, ma influenzeranno anche la composizione del Senato e della Camera dei Rappresentanti, il che è fondamentale per l'orientamento politico su temi cruciali come la sanità, l'economia e il cambiamento climatico.

Ma quali sono le tempistiche per conoscere il vincitore? Dopo la chiusura delle urne, i primi risultati possono affiorare rapidamente, ma è prudente aspettarsi possibili ritardi. Nonostante le affermazioni di uno spoglio più rapido rispetto al 2020, può essere necessario attendere giorni o addirittura settimane prima di avere un risultato definitivo.

A rendere la situazione ancor più complessa è la varietà di procedure elettorali, poiché ogni stato stabilisce i propri criteri per il conteggio dei voti, il che influisce sul tempo necessario per annunci di risultati.

Quanti voti ci vogliono per vincere? La soglia magica è fissata a 270 voti nel Collegio Elettorale. Ogni stato ha un numero di Grandi Elettori basato sulla propria rappresentanza al Congresso – 100 senatori e 435 deputati, più i tre elettori del Distretto di Columbia. Questo sistema unico significa che il candidato vincitore può non riflettere il voto popolare.

Secondo i sondaggi, restiamo in un testa a testa, con eventi clou che si svolgeranno dalla mezzanotte, con i primi risultati dall'Indiana e Kentucky, fino alle 6 del mattino con le comunicazioni da Alaska e Hawaii. Sette stati chiave – Michigan, Pennsylvania, Wisconsin, Arizona, Georgia, Nevada e Carolina del Nord – saranno al centro della battaglia. Ogni voto in queste regioni conta, dato il loro status di campi di battaglia nel passato.

In particolare, è cruciale tenere d’occhio 13 contee decisive in questi stati, poiché possono risultare determinanti per il vincitore finale. Fastidiosamente, le elezioni di novembre non si concluderanno immediatamente con la chiusura dei seggi. La certificazione dei risultati richiede tempo: può arrivare solo giorni o settimane dopo, aumentando la tensione in tutto il paese.

Il sistema del Collegio Elettorale implica che i candidati concentrino le loro campagne in base ai voti elettorali degli stati. Per esempio, la California ha il numero maggiore di elettori con 54, mentre stati come Alaska e Wyoming ne hanno solo 3 ciascuno. Questo meccanismo, pur progettato per bilanciare il potere tra stati con popolazioni diverse, è spesso criticato per il suo potenziale di distorcere la volontà popolare.

Ma è importante sapere cosa accade dopo il 16 dicembre e il 6 gennaio: i Grandi Elettori si riuniscono per votare ufficialmente per presidente e vicepresidente, mentre a gennaio il Congresso conta effettivamente questi voti. È già accaduto che un candidato vincesse la presidenza senza ottenere la maggioranza popolare, come nel caso di Donald Trump nel 2016.

Tutti questi elementi rendono le elezioni americane un evento imperdibile e complesso, con implicazioni che vanno ben oltre il singolo voto. Non perderti gli aggiornamenti mentre ci avviciniamo a questo importante evento!