Eclissi solare o presagio divino? La sorprendente scoperta di Giulio Magli sulle piramidi egizie
2025-01-22
Autore: Chiara
Milano, 22 gennaio 2025 – Secondo un'affascinante teoria proposta dall'archeoastronomo Giulio Magli del Politecnico di Milano, l'eclissi solare totale che si è verificata il 1 aprile 2471 a.C. potrebbe aver rappresentato un evento cruciale che ha cambiato per sempre le pratiche funerarie nell'Antico Regno egizio, segnando la fine della costruzione delle grandi piramidi. In uno studio disponibile sulla piattaforma arXiv, Magli analizza come la quarta dinastia (circa 2600-2450 a.C.) fosse il culmine dell'architettura egizia, caratterizzata dall'erezione di imponenti strutture funerarie come le piramidi di Giza e Dahshur, inclusa la famosa Grande Piramide di Cheope.
Un cambiamento inaspettato si osserva durante il regno del faraone Shepseskaf, la cui tomba non era una piramide tradizionale, ma una massiccia costruzione rettangolare ispirata ai santuari di Buto, un importante sito religioso nel delta del Nilo. Questa nuova forma architettonica e il fatto che la tomba non fosse visibile da Heliopolis, centro venerato del culto solare, indicano un drastico allontanamento dalle pratiche consolidate.
Ma cosa ha spinto Shepseskaf a questa rottura? Secondo Magli, l'oscuramento del sole durante l’eclissi potrebbe essere stato interpretato come un segno divino. Con il percorso della totalità centrato su Buto e le città di Giza e Memphis nelle vicinanze, l'evento astrale portò alla convinzione che gli dei fossero in collera. Questo presagio avrebbe potuto indurre il faraone a infrangere la tradizione, contribuendo a una crisi delle credenze religiose che influenzò le future scelte architettoniche legate al culto del Sole.
Ma chi è Giulio Magli? Nativo di Roma nel 1964, Magli è un noto astrofisico e archeoastronomo, la cui carriera accademica è contraddistinta da numerose pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche. Dopo aver completato la sua formazione in fisica matematica, è docente al Politecnico di Milano e ha istituito un corso di Archeoastronomia. Le sue ricerche si concentrano sulle piramidi egizie, e la sua teoria sul metodo di datazione delle strutture piramidali, proposta dall'egittologa Kate Spence, ha aperto nuovi orizzonti sulla comprensione delle antiche pratiche architettoniche.
Questa scoperta solleva domande intriganti sul nostro passato e su come gli eventi astronomici abbiano influenzato le culture antiche. Possiamo solo immaginare come l'eclissi sia stata interpretata dagli egizi e quale impatto abbia avuto sulla loro storia. Cosa avrà pensato Shepseskaf di fronte a un fenomeno così straordinario? Le risposte potrebbero giacere all'interno delle sabbie del tempo, pronte per essere ripristinate dalla moderna scienza.