Due giudici assassinati in un agguato davanti alla Corte Suprema di Teheran
2025-01-18
Autore: Matteo
Un agguato audace è avvenuto nel cuore di Teheran, dove due giudici di spicco sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco davanti al Palazzo della Giustizia. L'attacco, avvenuto intorno alle 10:45, ha scosso la capitale iraniana, in un luogo noto per le dure condanne contro dissidenti e attivisti. I magistrati assassinati, Ali Razini, 71 anni, e Mohammad Moghiseh, 68 anni, sono stati colpiti presumibilmente da un dipendente del ministero della Giustizia che, dopo aver portato a termine l'azione, si è suicidato nel tentativo di fuggire.
Il portavoce della magistratura iraniana, Asghar Jahangir, ha descritto l'incidente come un "assassinio pianificato" e ha confermato che l'aggressore è riuscito a entrare nell'ufficio dei due giudici armato, prima di togliersi la vita. Il movente del crimine rimane incerto, ma entrambi i giudici erano noti per il loro ruolo nella persecuzione degli oppositori del regime durante gli anni '80 e '90.
Mohammad Moghiseh è stato uno degli artefici della repressione contro i dissidenti, avendo ricoperto cariche di rilievo, tra cui quella di presidente del Tribunale rivoluzionario. La sua reputazione è macchiata da sanzioni internazionali per aver supervisionato processi ingiusti e condanne severe, tra cui il caso di otto utenti di Facebook che furono condannati a 127 anni di carcere.
Ali Razini, che ha già subito un attentato nel 1998, è stato anch'esso accusato di avere un passato inquietante, essendo implicato nella famosa 'Commissione della Morte' del 1988, che ha portato all'esecuzione di migliaia di prigionieri politici.
L'omicidio dei due giudici ha suscitato forti reazioni, con il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi che ha dichiarato: "Questo crimine è il frutto dei comportamenti e della repressione del sistema giudiziario. Ogni azione ha delle conseguenze, e ora il vento ha iniziato a raccogliere ciò che ha seminato". Il presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, ha invitato le forze di sicurezza a condurre indagini tempestive per identificare i mandanti e i responsabili dell'agguato.
Questa tragedia segna un capitolo cupo nella storia della giustizia in Iran, un paese dove il confine tra giustizia e vendetta è spesso sfocato. Gli effetti dell'omicidio di Moghiseh e Razini potrebbero estendersi lontano, alimentando ulteriormente le tensioni tra il regime e i numerosi dissidenti che continuano a lottare per i diritti umani e la democrazia.