Donald Trump continua a stupire il mondo con le sue dichiarazioni imprevedibili. Recentemente, il presidente ha lasciato intendere che potrebbe riconsiderare la decisione di ritirare gli Stati Uniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Questa apertura arriva a pochi giorni dall'annuncio della sua uscita dall'agenzia, una scelta motivata da una presunta cattiva gestione della pandemia di Covid-19 e di altre cruenti crisi sanitarie globali.

Attualmente, l'uscita degli Stati Uniti dall'Oms è fissata per il 22 gennaio 2026. Gli Stati Uniti, che sono il principale finanziatore dell'organizzazione, contribuiscono per circa il 18% del budget totale, che si attesta su 6,8 miliardi di dollari per il biennio 2024-2025. Durante un intervento pubblico a Las Vegas, Trump ha manifestato il suo disappunto nel constatare che gli Stati Uniti versano più fondi rispetto alla Cina, nonostante quest'ultima abbia una popolazione decisamente più numerosa.

La frase di Trump, "Forse prenderemmo in considerazione di farlo di nuovo, non lo so. Forse lo faremmo. Dovrebbero ripulire tutto," ha subito generato speculazioni su un possibile rientro, sottolineando l'importanza di riforme significative all'interno dell'organizzazione. Questo potrebbe avere delle ripercussioni non solo sulla politica sanitaria americana, ma anche sul rapporto tra Stati Uniti e Cina, già teso su molteplici fronti.

In tempi in cui la salute globale è un tema cruciale, le sue affermazioni potrebbero influenzare anche la preparazione e la risposta alle future emergenze sanitarie. Resta da vedere come questa riconsiderazione si svilupperebbe e quali risvolti potrebbe avere nel contesto internazionale.