Donald Trump: Può la sua Retorica Aggressiva Trumpare la Stanchezza?
2024-11-05
Autore: Sofia
Negli ultimi cinquant'anni, poche figure pubbliche hanno suscitato tanto odio quanto enthusiastico sostegno come Donald Trump. Per alcuni, è visto come "l'uomo del destino"; per altri, il rappresentante di una catastrofe per l'esperimento americano. Le debolezze di Trump si intrecciano spesso con le sue forze, rendendo il suo percorso politico irto di ostacoli e contraddizioni. Questa dialettica tra debolezza e potere è una costante delle sue apparizioni pubbliche e contribuisce a nutrire il suo mito.
Dopo il tentato omicidio di Butler, l'ex presidente sembrava intenzionato a diventare il "unificatore" dell'America, un Paese sempre più diviso. Durante il suo discorso alla Convention di Milwaukee, Trump ha affermato: “Sarò il presidente anche di coloro che non mi supportano. È il momento di mettere da parte le discordie.” Tuttavia, questa volontà di unione è svanita in poche ore. Di fronte alla nomina di Kamala Harris, ha descritto la sua avversaria con termini come "lunatica" e "pazza", avviando così una campagna alimentata da insulti e polemiche.
In questi mesi, Harris è diventata il bersaglio principale della retorica incendiaria di Trump. Termini come "demente" e "con un quoziente intellettivo bassissimo" sono stati ricorrenti. Ma il repertorio di insulti è variegato: si va dalle affermazioni sugli "armamenti militari contro i nemici interni", fino alle accuse infondate sui presunti "brogli elettorali" del 2020. La sua retorica contro i migranti ha raggiunto livelli senza precedenti, con affermazioni agghiaccianti come coloro che "mangiano cani e gatti" in Ohio, oppure l'accusa che i migranti "avvelenano il sangue degli americani".
In questo contesto, Trump ha realizzato una sconcertante opera di disintegrazione della verità. Ha attaccato il governo federale per aver offerto solo 750 dollari agli sfollati degli uragani, ma ha anche dichiarato di poter risolvere il conflitto a Gaza "perché c'è stato". Le sue minacce contro i nemici politici sono diventate sempre più audaci, includendo richieste per la condanna a morte di Liz Cheney. La sua visione distorta della realtà ha sollevato preoccupazioni su ciò che potrebbe accadere dopo le elezioni.
Con l'avvicinarsi delle elezioni, Trump ha abbracciato la sua natura impulsiva, venendo meno ai suggerimenti di alcuni membri del suo stesso partito, che gli consigliavano toni più concilianti. Molti elettori repubblicani moderati potrebbero sentirsi a disagio con il linguaggio incendiario, e una ripetizione di un'era di conflitti potrebbe portare a un disastro elettorale per il GOP. I suoi collaboratori avevano spinto affinché l'economia fosse al centro della sua campagna, ma Trump ha poi deciso che "l'economia è noiosa", scegliendo di mettere al centro le questioni legate all'immigrazione. Scommettendo sulle paure e sull'insicurezza dell'elettorato, ha scatenato una retorica mai vista prima contro gli immigrati, chiamandoli "stupratori, ladri e omicidi". La domanda, ora, è se questa strategia risulterà vincente o porterà solo sfide crescenti per la sua campagna.