Finanze

Decreto Biocarburanti: La Protesta di Federmetano "L'ennesima mazzata per il Settore"

2025-01-16

Autore: Giovanni

Il settore automobilistico sta affrontando una delle fasi più difficili della sua storia recente. L'implementazione di nuove tecnologie ecologiche ha portato a una flessione dell’intera filiera. Tale calo non riguarda solo le vendite di auto nuove, già diminuite drasticamente nel 2024, ma anche le ripercussioni delle recenti leggi che hanno scatenato un acceso dibattito tra privati e associazioni.

A partire dal 1° gennaio 2025, con l’entrata in vigore del decreto n. 107 del 16 marzo 2023, noto come Decreto Biocarburanti, sarà obbligatorio per il metano autotrazione immettere una quota crescente di biocarburanti nei trasporti. Federmetano, la Federazione Nazionale Distributori e Trasportatori di metano, ha reagito duramente, definendo questa misura come "l’ennesima mazzata" per un settore già in forte difficoltà.

Effetti devastanti del Decreto Biocarburanti

Il decreto avrà un impatto significativo, aggravando una crisi già in atto. Dal 2021, il costo del gas è aumentato del 360%, e l’imposizione europea per la conversione del trasporto su strada verso fonti elettriche e idrogeno ha già inflitto un severo colpo al comparto. Inoltre, la recente delibera di ARERA per il rifacimento dei sistemi di misura del gas complicherà ulteriormente le cose, creando impedimenti e ritardi operativi.

Con l’implementazione dell'obbligo di immissione di biocarburanti, si chiede a tutti i carburanti per autotrazione di contribuire ai costi per lo sviluppo e l'introduzione di carburanti bio. Tuttavia, il GPL per auto è esentato da tale obbligo, il che, secondo Federmetano, costituisce un vantaggio competitivo sleale che altera il libero mercato. L'eventuale sostituzione del gas fossile con biometano ha già attratto critiche per le sue implicazioni negative sull'intero settore.

La Montante Critica di Federmetano

"Perché – si chiede Federmetano in una nota ufficiale – un settore in crescita, con immatricolazioni e consumi che superano il 10% del mercato, è stato penalizzato in questo modo? Nessuno è riuscito a fornirci una spiegazione credibile." Secondo i dati MASE, nei primi 11 mesi del 2024, i consumi di carburante fossile sono aumentati: gasolio + 1,1%, benzina + 5,2% e GPL + 3,5%. Questi numeri evidenziano un paradosso, visto che si allontanano enormemente dagli obiettivi dell'Italia di ridurre la dipendenza dai carburanti fossili del 50% nei prossimi cinque anni.

Le volute complicazioni economiche e le incertezze legislative sollevano interrogativi sull'efficacia di questo approccio green, mettendo in rischi non solo le aziende, ma anche gli obiettivi climatici del Paese.