Decreti Cutro: il Tribunale di Palermo richiede un parere alla Corte Ue sulla definizione di paesi sicuri
2024-11-06
Autore: Maria
Il Tribunale di Palermo ha recentemente sospeso il giudizio sul trattenimento di due migranti, un cittadino del Senegal e un altro del Ghana, a Porto Empedocle (Agrigento), in applicazione dei controversi decreti Cutro. Questi decreti, introdotti per accelerare le procedure di frontiera, sollevano interrogativi sulla sicurezza dei paesi terzi e sulle discriminazioni che potrebbero derivarne.
I giudici palermitani hanno chiesto alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea di chiarire se un paese possa essere considerato sicuro se vi sono categorie di persone la cui vita o integrità è a rischio. Secondo la normativa europea, il diritto d'asilo non deve essere violato; pertanto, non si può etichettare un paese come 'sicuro' se non protegge adeguatamente tutte le sue popolazioni.
Questa richiesta rappresenta una risposta alla recente decisione del tribunale di Roma, che ha ordinato la liberazione di 12 richiedenti asilo detenuti in Albania, considerando che non ci siano le condizioni necessarie per definirlo un paese sicuro. La questione è stata ulteriormente approfondita da altri tribunali italiani, con il Tribunale di Catania che ha dichiarato nulli i trattenimenti basandosi sulle gravi violazioni dei diritti umani in paesi come l'Egitto.
Particolarmente preoccupante è il caso del Senegal, paese di provenienza di uno dei migranti in questione. In Senegal, realtà come le mutilazioni genitali femminili, la tratta di persone e la discriminazione di comunità come quella LGBT continuano a rappresentare gravi minacce per molti cittadini.
Il dubbio sollevato dal Tribunale di Palermo ha messo in luce una questione cruciale: come possono i paesi europei continuare ad applicare leggi che considerano certe nazioni 'sicure' quando, in realtà, molte persone al loro interno possono essere vittime di violazioni sistematiche dei diritti umani? La decisione della Corte Ue potrebbe avere un impatto significativo non solo sulla vita di questi due migranti, ma anche su centinaia di altri richiedenti asilo che si trovano in situazioni simili. È fondamentale garantire che il diritto d'asilo sia rispettato e che ogni individuo possa sperare in una protezione adeguata, lontano dalle persecuzioni.