
Debito di Francia e Regno Unito alle stelle: il fantasma del Fondo Monetario incombe sulle manovre future
2025-08-31
Autore: Marco
Debito sotto i riflettori: il monito dei ministri
Il ministro dell'Economia francese, Eric Lombard, rassicura: "La Francia non è in pericolo di un intervento, né da parte del FMI né dalla BCE". Tuttavia, non esclude completamente la possibilità di rischi futuri. Dall'altra parte della Manica, Andrew Sentance, ex membro del board della Bank of England, avverte che il Regno Unito, con le misure in arrivo dal governo Starmer, potrebbe rivivere i momenti difficili del 1976, quando il premier laburista James Callaghan si vide costretto a richiedere un prestito di quasi 4 miliardi di sterline dal Fondo Monetario.
Crisi imminente? Francia e Regno Unito in difficoltà economica
Siamo di fronte a uno scenario paradossale: per la prima volta, le maggiori economie del G7, Francia e Regno Unito, affrontano problemi economici di vecchia data. La Francia è in procinto di una nuova crisi di governo e possibili elezioni, proprio mentre è attesa la Finanziaria 2026. Nel frattempo, a Londra, la Cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, è sotto accusa per la preparazione di un bilancio ‘tax-and-spend’, mentre il debito pubblico cresce a livelli preoccupanti.
Numeri da brivido: deficit e debito alle stelle
Le statistiche parlano chiaro: la Francia ha chiuso il 2024 con un deficit pubblico del 5,8%, con un debito che ha raggiunto il vertiginoso livello di 3.345 miliardi di euro (114% del PIL). Per il Regno Unito, il deficit stimato per il 2024-25 è del 5,1%, con un debito che si attesta a 2.537 miliardi di sterline (circa 2.950 miliardi di euro), quindi il 96% del PIL. A titolo di confronto, l'Italia presenta un deficit del 3,4% e un debito di 3.070 miliardi (134% del PIL).
Timori dei mercati: le conseguenze del disavanzo
Il disavanzo rappresenta la principale preoccupazione, poiché costringe entrambi i paesi a rivolgersi sempre di più ai mercati finanziari, i quali sembrano risentire della situazione. Mentre la Grecia mostra uno spread di 71 punti sul suo titolo decennale rispetto al Bund tedesco, Francia e Regno Unito sono a rispettivamente 79 e 200 punti. Un risultato che traduce risorse pubbliche sottratte dai settori welfare e crescita per essere destinate al servizio del debito.
Il dibattito sul FMI si accende: accuse e preoccupazioni
A Londra, il dibattito sull’intervento del Fondo Monetario non è riempito solo da considerazioni economiche: Nigel Farage, leader di Reform UK, afferma che "la situazione economica è tornata agli anni Settanta". La leader conservatrice Kemi Badenoch rievoca il salvataggio del FMI e gli anni di malcontento, avvertendo che è compito del suo partito salvare di nuovo l’economia britannica.
Un futuro incerto: cosa dicono gli esperti?
Un portavoce del Tesoro ha liquidato le affermazioni di crisi imminenti come "infondate", ma l’economista Jagjit Chadha, del National Institute for Economic and Social Research, ha avvertito che l'economia potrebbe essere a rischio di "collasso". Con lo spread in aumento, si prevede che quest'anno il costo degli interessi nel Regno Unito raggiunga i 128 miliardi di euro, contro gli 85 miliardi dell'Italia.
Il monito del Wall Street Journal: "Too big to fail"?
L’ombra del Fondo Monetario è palpabile sull’autunno di Londra e Parigi. Tuttavia, il Wall Street Journal lancia un messaggio di cautela, sottolineando che Gran Bretagna e Francia, come sesta e settima economia mondiale, sono troppo grandi per essere salvate dal FMI. Con un debito complessivo vicino a 8.000 miliardi di dollari, è chiaro che i problemi economici di queste nazioni potrebbero diventare problematici a livello globale.