Dazi, la Cina reagisce duramente: SAIC fa causa alla Ue
2024-11-03
Autore: Sofia
L'Unione Europea ha recentemente implementato dazi specifici per affrontare le sovvenzioni cinesi e garantire una concorrenza più leale. Le tariffe sono state stabilite in base al livello di aiuti governativi ricevuti dai marchi cinesi, e SAIC Motor, una delle più importanti case automobilistiche statali della Cina, si trova ora a dover affrontare una tassa elevata del 35,3%, che si somma al 10% già in vigore.
SAIC, colpita da un ulteriore aumento delle tariffe del 45%, ha dichiarato di voler difendere i propri "legittimi diritti e interessi". In una nota ufficiale, l'azienda ha espresso il proprio disappunto per la decisione dell'UE, annunciando l'intenzione di avviare un'azione legale. SAIC contesta l'indagine della Commissione Europea, ritenendola errata e affermando che siano stati ignorati dati e argomentazioni cruciali forniti dall'azienda.
Inoltre, SAIC ha avvertito che queste misure potrebbero comportare un aumento dei prezzi delle automobili per i consumatori europei e rallentare la transizione verso veicoli elettrici. Per fronteggiare quelle che definisce "barriere commerciali europee", l'azienda sta già lavorando a nuovi modelli progettati specificamente per il mercato europeo, con l'obiettivo di offrire prezzi più competitivi.
Le reazioni di Pechino non si sono fatte attendere: per rispondere ai dazi sulle auto elettriche, il governo cinese ha minacciato ritorsioni nei confronti delle esportazioni europee di latticini, brandy e carne di maiale. Bruxelles ha definito queste azioni come "ingiustificate", ma ha anche affermato che le trattative per una possibile risoluzione continueranno nei prossimi mesi. La tensione crescente tra Cina e Unione Europea pone interrogativi su come queste dinamiche influenzeranno il mercato automobilistico globale e la mobilità sostenibile.