Finanze

Crollo del prezzo del petrolio: perché i carburanti non seguono la stessa sorte?

2025-04-07

Autore: Francesco

Un sorso di speranza per gli automobilisti italiani: il prezzo del petrolio è in caduta libera, scendendo a 65 dollari al barile, un livello che non si vedeva da oltre quattro anni. Tuttavia, i prezzi dei carburanti alla pompa sembrano muoversi con una lentezza frustrante, come un bradipo in attesa di un caffè.

Nel fine settimana, grandi nomi come Eni e Tamoil hanno fatto un ridotto tentativo di adeguarsi, riducendo i prezzi di due centesimi al litro per benzina e diesel. Un gesto quasi simbolico, quando si considera che altri operatori come IP e Q8 si sono limitati a un centesimo di abbattimento.

Il mistero dei prezzi stazionari alla pompa è semplice ma complesso: i rivenditori sono riluttanti a diminuire significativamente i prezzi del carburante precedentemente acquistato, temendo di svalutare il loro investimento. Questo porta a una situazione in cui, nonostante il crollo del Brent, i prezzi restano stagnanti, quasi come se stessero servendo un piatto già freddo ai consumatori.

I dati parlano chiaro: secondo l'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy, la benzina self-service si attesta a 1,764 euro/litro, mentre il diesel si ferma a 1,662 euro/litro. Un confronto con i prezzi autostradali mostra un ulteriore incremento, con la benzina che raggiunge addirittura 1,872 euro/litro.

Ma perché questo ritardo nei ribassi? Oltre alla paura di svalutare il carburante già in magazzino, si aggiungono fattori come l'accisa, l'IVA e il costo del trasporto, che contribuiscono ad alzare ulteriormente i prezzi. Risultato? Gli automobilisti si trovano a fare i conti con aumenti che, alla fine, possono farli sentire come se stessero rastrellando briciole da un tavolo già apparecchiato.

In un momento in cui l'attenzione si sposta verso le energie rinnovabili e i veicoli elettrici, questo comportamento stagnante potrebbe anche costringere i gestori a rivedere le loro strategie per restare competitivi. La sfida è enorme: riusciranno i distributori a reagire in tempo per non perdere fiducia e clienti? La situazione attuale sembra suggerire di no, ma con il crollo dei prezzi del petrolio viene anche una rinnovata opportunità. Gli automobilisti sono pronti a combattere per ogni centesimo risparmiato!