Crisi Oncologica in Italia: 1.103 Posti Letto Tagliati in 10 Anni, È Emergenza!
2024-11-08
Autore: Alessandra
Ogni giorno in Italia, si registrano circa 1.000 nuove diagnosi di cancro, un numero in costante aumento. Tuttavia, la situazione dei reparti di Oncologia è allarmante: in dieci anni, abbiamo visto la riduzione di 1.103 posti letto, passando da 5.262 nel 2012 a soli 4.159 nel 2022. Inoltre, il numero degli oncologi e degli infermieri sta cominciando a calare, creando un drammatico deficit di personale.
Il presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Francesco Perrone, ha sottolineato durante l'apertura del 26° congresso nazionale, l'urgenza di maggiori investimenti nel settore. "La crescita della domanda di assistenza deve essere affrontata con risorse adeguate," ha dichiarato Perrone. "Dobbiamo migliorare la nostra capacità di rendere cronica la malattia, grazie ai progressi terapeutici." Senza investimenti proporzionati, la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente.
Il tempo di attesa per le cure oncologiche è uno dei principali problemi segnalati, con molti pazienti costretti a cercare assistenza all'estero. La carenza di specialisti è diventata un'emergenza, con posti vacanti nelle scuole di specializzazione in oncologia che presentano un rischio significativo per il futuro della cura oncologica in Italia. A questo si aggiunge che in molte regioni ci sono enormi disparità nell'accesso a strutture e servizi.
La necessità di migliorare l'assistenza psiconcologica è un altro punto cruciale evidenziato dagli esperti. Attualmente, solo il 30% delle strutture sanitarie offre accesso a psicologi specializzati in oncologia. Inoltre, l'assistenza domiciliare oncologica è disponibile solo nel 69% delle strutture, creando ulteriori difficoltà per i pazienti e le loro famiglie.
Un'ulteriore questione riguarda la lentezza nell'accesso ai nuovi farmaci, con i pazienti italiani che devono attendere fino a 14 mesi, rispetto ai 3 mesi in Germania.
Ma non è solo una questione di cure fisiche: gli oncologi stanno spingendo per investimenti anche nella prevenzione. Ogni giorno, oltre 200 persone perdono la vita a causa di fattori di rischio modificabili, eppure l'Italia investe solo il 6,8% della spesa sanitaria totale nella prevenzione, ben al di sotto della media europea.
Un aspetto positivo è rappresentato dalla resilienza dell'oncologia italiana, che continua a produrre risultati eccellenti sia nella cura dei pazienti che nella ricerca. Aiom ha svolto un ruolo chiave nell'elaborare linee guida e strumenti per migliorare gli esiti della qualità della vita dei pazienti oncologici, ma serve un impegno ancora maggiore.
"In un contesto in cui i tumori stanno diventando malattie croniche, occorre affrontare le nuove sfide che ne derivano," ha concluso Perrone, sottolineando la necessità di rafforzare le strutture e il personale per garantire un'assistenza adeguata a tutti i pazienti, specialmente in un paese dove le disuguaglianze nell'accesso alle cure sono evidenti.