Finanze

Crescita Esportazione Italia (+2,5%): Ma l'Impatto della Cina mette in pericolo il Saldo Commerciale!

2025-03-18

Autore: Matteo

Il 2025 inizia con note positive per l'export italiano, che a gennaio registra un aumento del 2,5% su base annua. Questo incremento è principalmente sostenuto dai prezzi medi, mentre i volumi di vendita mostrano un calo del 2,6%. Le vendite nel mercato europeo crescono dell'1,9%, mentre nei paesi extra-Ue si osserva un aumento ancora più significativo del 3,3%.

Le vendite in Europa sono spinto in particolare dalla Francia e dalla Spagna, ma in Germania si registra un leggero calo dello 0,5%, dopo un drammatico ribasso di cinque punti percentuali nell'intero 2024, che ha comportato quasi quattro miliardi di euro in meno di export. Analizzando più nel dettaglio i vari settori, emerge che il segno negativo è prevalentemente influenzato dal mercato automobilistico, che ha subito un crollo del 36%. Tuttavia, ci sono stati progressi tangibili in quasi tutti gli altri settori verso Berlino.

Un dato allarmante è l'impennata delle importazioni dalla Cina, che sono aumentate quasi del 50% a gennaio, con un incremento di 1,6 miliardi di euro, capace di quasi annullare l'avanzo commerciale nel mese per i paesi extra-Ue. Le importazioni da Pechino sono cresciute a doppia cifra praticamente in tutti i settori, dalla chimica e farmaceutica (dove i valori sono quadruplicati) a macchinari, gomma-plastica e automobili. Serviranno ulteriori analisi per comprendere l'entità e la stabilità di questo trend, poiché non sembra essere legato a singole maxicommesse sporadiche.

Un elemento fondamentale per il risultato complessivo dell'export è l'esplosione delle vendite nel comparto farmaceutico, che si distingue nettamente con una crescita del 34%, spinta soprattutto dagli ordini provenienti dagli Stati Uniti, in aumento del 48%.

In un altro sviluppo significativo, si segnala il ritorno alla normalità delle vendite in Turchia, che era stata in precedenza influenzata da un picco legato all'oro, in particolare dal distretto di Arezzo. Nel mese di gennaio, Ankara ha ridotto gli acquisti del 7% e la categoria che include la gioielleria (altri settori manifatturieri) ha subito un calo drastico del 42%. Questo cambiamento potrebbe suggerire una stabilizzazione del mercato turco e un’opportunità di rivalutazione per i prodotti italiani.