A Roma, il corteo in memoria di Ramy, il giovane tragicamente deceduto mentre fuggiva da un controllo dei carabinieri, ha portato a ben 39 denunce. Tra questi, sono stati identificati 2 minorenni. Le accuse variano da manifestazione non preavvisata a radunata sediziosa, passando per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, istigazione alla disobbedienza e uso pericoloso di oggetti. La maggior parte dei denunciati ha precedenti penali legati a manifestazioni, con solo due persone senza un passato di questo tipo.

Le forze dell'ordine hanno avviato le indagini dopo aver esaminato abbondante materiale video, rintracciando i responsabili dei disordini, avvenuti nel quartiere San Lorenzo. Il corteo, proclamato non preavvisato, organizzato da vari gruppi, tra cui anarchici e membri del collettivo Zaum, si è trasformato in una vera battaglia contro la polizia. Le tensioni sono esplose nei pressi della stazione dei carabinieri, dove circa 250 manifestanti hanno lanciato bombe carta e oggetti contundenti, ferendo 9 agenti nel processo e danneggiando situazioni pubbliche.

La situazione è particolarmente tesa a Roma, dove le manifestazioni legate a temi di giustizia e diritti sono diventate sempre più comuni. Gli organizzatori di questo corteo chiedono un'inchiesta trasparente sulla morte di Ramy e la fine della violenza sistematica della polizia. La comunità è in subbuglio e le autorità stanno prendendo misure straordinarie per affrontare l'emergenza, temendo nuovi scontri, mentre la città si ritrova divisa su questi temi scottanti.