CorSera - Beretta richiede lo stesso trattamento di Juve e Milan, ma non dell'Inter
2024-12-27
Autore: Giulia
«Intendo collaborare e raccontare tutti i fatti da quando ho preso il comando della Curva Nord, il merchandising, i vari ticketing di Milan e Inter, i parcheggi, i baracchini del food, queste cose qua...».
Siamo al 22 novembre 2024 e in carcere, Andrea Beretta, 49enne capo ultrà dell'Inter, arrestato il 4 settembre per l'assassinio del noto esponente di 'ndrangheta, Antonio Bellocco, inizia la sua nuova vita come collaboratore di giustizia.
Davanti al procuratore aggiunto milanese Alessandra Dolci e ai pubblici ministeri Sara Ombra e Paolo Storari, Beretta descrive la sua esperienza nel mondo delle curve ultras e i rapporti con i clan.
Le trascrizioni dei suoi primi tre interrogatori, centinaia di pagine spesso censurate, rivelano dettagli inquietanti sui collegamenti tra i gruppi ultras e la criminalità organizzata, compreso il delitto del suo predecessore, Vittorio Boiocchi, avvenuto alla vigilia di Natale 2022.
Questi documenti sono stati depositati in vista del processo immediato fissato per il 20 febbraio 2025, in cui saranno coinvolti 18 arrestati per la gestione illecita della curva.
In particolare, Beretta ha lamentato di non aver ricevuto le stesse attenzioni e trattamenti riservati alle dirigenze di Juventus e Milan, insinuando che l'Inter venga trattata in modo diverso rispetto ai rivali storici.
Con le rivelazioni di Beretta, i riflettori sono puntati sulla gestione interna dell'Inter e su come le dinamiche di potere tra ultras e club possano influenzare la sicurezza e la reputazione del calcio italiano.
Riuscirà il club milanese a mantenere la propria immagine intatta di fronte a queste gravissime accuse? La situazione si preannuncia scottante.