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Cop29: Guterres lancia un allerta forte per il clima e i combustibili fossili

2024-11-11

Autore: Chiara

Introduzione alla Cop29

La Cop29, conferenza annuale dell'Onu dedicata al clima, si è aperta a Baku, la capitale dell'Azerbaigian, con un obiettivo cruciale: rivedere il famoso fondo da 100 miliardi di dollari che sostiene i Paesi più vulnerabili, come stabilito dall'Accordo di Parigi, e che scadrà nel 2025. La conferenza dovrà discutere e determinare la nuova somma da raccogliere dai Paesi donatori, le modalità di distribuzione e i controlli sul loro utilizzo.

Impatto negativo degli Stati Uniti

Tuttavia, un impatto negativo è giunto dagli Stati Uniti. Secondo il Wall Street Journal, il presidente eletto Donald Trump avrebbe intenzione di ritirare gli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi il giorno stesso del suo insediamento, previsto per il 20 gennaio. Questa mossa, già anticipata durante la campagna elettorale, ha suscitato preoccupazioni tra gli analisti. Il ritiro degli USA potrebbe ostacolare seriamente le politiche globali sul clima e compromettere il futuro della Cop. Nonostante ciò, non tutti sono pessimisti: l'economista della Columbia University, Jeffrey Sachs, ha dichiarato che Trump potrebbe essere bloccato dagli interessi di aziende come Tesla e dalla crescente competitività della Cina nel settore delle energie rinnovabili.

Allerta climatica della WMO

Nel giorno dell'inaugurazione della Cop29, è arrivata un'altra notizia allarmante: l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) ha avvertito che il 2024 potrebbe diventare l'anno più caldo mai registrato, superando il limite di riscaldamento di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Celeste Saulo, segretaria della WMO, ha affermato che "le alluvioni record, il caldo estremo e la siccità sono ormai la nostra nuova normalità". Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, ha dichiarato con forza: "Coloro che nega la fine dell'era dei combustibili fossili perderanno. L'economia è contro di loro".

Finanziamento delle politiche climatiche

Simon Stiell, a capo della Convenzione ONU sul clima, ha sottolineato che il finanziamento delle politiche climatiche da parte dei Paesi ricchi non deve essere visto come un atto di beneficenza, ma piuttosto come un interesse collettivo.

Intervento di John Podesta

Nella sua prima giornata, la conferenza ha visto anche l'intervento di John Podesta, inviato speciale per il clima del presidente americano Joe Biden, il quale ha ribadito che, nonostante le politiche di Trump, il lavoro per mitigare i cambiamenti climatici proseguirà negli Stati Uniti con dedizione.

Rapporto di IRENA

In un rapporto presentato alla Cop29, l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) ha rivelato che gli attuali obiettivi di decarbonizzazione delle nazioni del mondo potranno generare solo la metà della crescita necessaria delle fonti rinnovabili entro il 2030, per mantenere il riscaldamento globale entro i limiti accettabili. Per far fronte a questa sfida, saranno necessari investimenti straordinari, pari a 31.500 miliardi di dollari, solo tra il 2024 e il 2030.

Partecipazione dei leader globali

Alla conferenza parteciperanno diversi capi di stato, ma molti leader delle principali economie mondiali, come Joe Biden, Xi Jinping e Ursula von der Leyen, non saranno presenti. La conferenza vedrà la partecipazione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del premier britannico Keir Starmer e della premier italiana Giorgia Meloni.

Voce giovanile e cambiamento sociale

Ma a Baku non ci sono solo i potenti. Durante la prima giornata, un gruppo di giovani attivisti ha organizzato un presidio per la Palestina, esponendo striscioni contro il genocidio. In Italia, le ONG guidate da A Sud hanno lanciato la campagna "Clean the Cop", per evidenziare l'influenza negativa dei lobbisti delle fonti fossili nelle conferenze climatiche.

Conclusione

La Cop29 è quindi non solo un momento cruciale per le decisioni globali sul clima, ma anche una piattaforma per la voce giovanile e il cambiamento sociale, in un contesto globale sempre più preoccupato per il futuro del nostro pianeta.