
Come gli hacker ci spiano dentro casa: i pericoli invisibili della casa intelligente
2025-04-05
Autore: Matteo
La nostra casa, un tempo rifugio sicuro e protetto, è ora un potenziale bersaglio per gli hacker, grazie all'emergere della domotica e dei dispositivi IoT (Internet of Things). Lo dimostra un recente studio effettuato dai ricercatori dell'Università di Catania, guidati dal dottor Davide Bonaventura, che ha messo in luce le vulnerabilità di molti prodotti per la casa intelligente dell'azienda TP-Link.
I dispositivi esaminati, come telecamere di sorveglianza e lampadine smart, presentano falle facilmente estrapolabili che gli hacker possono sfruttare per accedere alla rete Wi-Fi domestica. In un'epoca in cui la smart home sta prendendo piede, la sicurezza diventa un tema di massima importanza. Recenti aggiornamenti software da parte di TP-Link hanno tentato di risolvere queste vulnerabilità, ma il problema rimane ampio: non solo i dispositivi TP-Link sono a rischio, ma molte altre tecnologie smart presenti nelle nostre abitazioni possono celare insidie.
Dario Fadda, esperto di cybersecurity, sottolinea l'importanza di proteggere i dispositivi smart, poiché spesso le aziende privilegiano facilità d'uso e costi ridotti rispetto alla sicurezza. Fadda evidenzia che telecamere di sicurezza e baby monitor, facilmente compromettibili, potrebbero consentire a malintenzionati di osservare all'interno delle nostre case. In aggiunta, le smart TV rivelano un allarmante 34% di vulnerabilità conosciute, rendendole un facile bersaglio per gli hacker.
La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente complicato la situazione, ampliando l'uso di dispositivi domestici per lo smart working, e creando nuove opportunità per gli attacchi informatici. Secondo i report, una casa media contiene circa 21 dispositivi connessi, molti dei quali presentano criticità note. Ogni nuovo gadget connesso aumenta il numero potenziale di punti deboli: un router non adeguatamente protetto diventa una porta d'ingresso per attacchi alla rete domestica.
Fadda avverte che dispositivi come assistenti vocali (Alexa, Google Home) possono raccogliere e registrare dati personali. Ciò solleva gravissimi interrogativi sulla privacy. Persino le serrature intelligenti, se compromesse, possono permettere accessi non autorizzati, mettendo a rischio la sicurezza degli abitanti.
Ma come possiamo difenderci da questi rischi? L'esperto raccomanda pratiche fondamentali, come segmentare le reti, creando una rete separata per i dispositivi IoT e una per il lavoro, e implementare aggiornamenti regolari e autenticazione a due fattori. E, soprattutto, i residenti dovrebbero prestare attenzione a comportamenti insoliti dai loro dispositivi, monitorando regolarmente le connessioni sulla rete. La sicurezza nella nostra casa "smart" oggi richiede la stessa attenzione che riserviamo alle tecnologie aziendali, se non di più, per proteggere la nostra vita e la nostra privacy.