Mondo

Chi Sosterrà il "Whatever It Takes" della Germania di Friedrich Merz?

2025-03-26

Autore: Chiara

L'economia europea sta affrontando una fase critica, con Italia, Spagna e Francia a fare i conti con costi di finanziamento più elevati del previsto. Questo scenario mette in luce le sfide economiche attuali e le politiche in atto.

Le parole di Friedrich Merz, il cancelliere tedesco designato, risuonano ancora: "Whatever it takes". Il riferimento è a Mario Draghi, ex presidente della Bce, e segnala un nuovo orientamento per la Germania, pronta a difendere non solo se stessa, ma l'intera Europa dalle crescenti tensioni internazionali, in particolare la minaccia russa.

In passato, le forze politiche tedesche, rappresentate dalla Cdu, hanno sempre sostenuto il vincolo sul debito sancito dalla Costituzione, ma la situazione attuale sembra richiedere un cambio di strategia. Merz si è dichiarato pronto ad investire un ulteriore 1% del Pil tedesco per rinforzare le capacità militari, escludendo queste spese dal computo delle regole di stabilità europea. Questo approccio include anche un fondo di investimento di 500 miliardi di euro per potenziare le infrastrutture tedesche, un passo fondamentale per rilanciare l'economia.

I primi effetti di queste misure sono già visibili, con un aumento delle previsioni di crescita per la Germania, mentre i rendimenti dei Bund decennali stanno toccando nuovi picchi. Da marzo, il rendimento è salito dallo 0,4%, raggiungendo livelli simili a quelli registrati a settembre 2023, quando i tassi di interesse della Bce erano ai massimi storici.

Tuttavia, questa corsa ha avuto ripercussioni anche su altri stati europei, con l'Italia, la Francia e la Spagna che hanno visto un incremento dei loro rendimenti obbligazionari. Ci si chiede se tali aumenti siano giustificati, dato che gli investimenti per stimolare la crescita sono relativamente assenti in questi paesi.

I richiami della Nato a incrementare le spese militari pongono una questione spinosa: Germania e Francia dovrebbero rispettivamente investire 37 miliardi e 30 miliardi per raggiungere il target del 3% del Pil, mentre Italia e Spagna si trovano di fronte a emissioni significative per finanziare il loro adeguamento.

Il rischio è che queste spese non contribuiscano realmente alla crescita economica, come dimostra il basso ritorno associato agli investimenti nella difesa rispetto ad infrastrutture e altri settori economici. Le nuove emissioni di titoli potrebbero aggravare la situazione finanziaria e allontanare l'obiettivo di riduzione del debito pubblico.

Per affrontare questa realtà, esperti economici suggeriscono alternative come un allentamento della politica monetaria da parte della Bce o l'utilizzo del Transmission Protection Instrument, per mitigare l'impatto dei rendimenti in crescita.

In conclusione, la situazione finanziaria di Paesi come Italia, Francia e Spagna è delicata e la risposta di Merz e dell'Europa sarà cruciale nel determinare la stabilità economica futura.