
Chi era Sara Campanella, la tirocinante accoltellata e uccisa in strada
2025-03-31
Autore: Chiara
Sara Campanella, una brillante tirocinante universitaria di 22 anni, è stata tragicamente accoltellata a morte davanti all'ingresso dello stadio "Celeste" a Messina. Originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo, la giovane stava costruendo il suo futuro nel corso di laurea in tecniche di laboratorio biomedico. La coltellata le ha reciso la giugulare: nonostante i tempestivi soccorsi, ogni tentativo di salvarla è stato vano.
Su Facebook, Sara aveva condiviso con i suoi amici solo una foto del suo adorato gatto e una immagine di profilo che rifletteva il suo spirito giovane e vivace. La sua biografia recitava: "Mi amo troppo per stare con chiunque", una frase che evidenziava la sua forza e il suo amore per se stessa.
La brutalità di questo gesto ha sconvolto profondamente la comunità messinese. Il sindaco di Messina, Federico Basile, ha espresso il suo dolore dichiarando: "Oggi la città è stata scossa da una tragedia immensa: una giovane vita è stata spezzata in modo brutale. La violenza di questo gesto ci lascia increduli e profondamente addolorati".
Anche l'Università di Messina si è unita al cordoglio, con la rettrice Giovanna Spatari che ha affermato: "Ci stringiamo attorno ai familiari, agli amici e ai colleghi di Sara. Quando una vita viene spezzata in un modo così brutale, la nostra sofferenza è ancora più acuta".
I genitori di Sara, residenti a Portella di Mare, una frazione di Misilmeri, devono affrontare un dolore inimmaginabile. La madre è maestra nella scuola dell'infanzia e, con il marito, hanno un altro figlio. Il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo, ha dichiarato: "Ancora una volta Misilmeri piange la morte di una giovane vittima. Questo territorio ha vissuto un periodo buio, segnato da diversi suicidi di giovani. Oggi, invece, piangiamo una vita strappata alla vita e agli studi con una violenza incomprensibile. È un appello a tutti noi affinché si uniscano le forze per fermare questa spirale di violenza e disperazione".
Sara non è solo un numero nelle statistiche di violenza; era un'aspirante professionista, un'amica, una figlia. La sua tragica fine solleva interrogativi profondi sulla sicurezza e il sostegno alle giovani vite in cerca di un futuro migliore. La comunità è in lutto, ma è ora di fare squadra per garantire che simili tragedie non si ripetano.